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Comunicato PSP su ordinanza di illegittimità di assegnazione dei docenti alle classi

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I Partigiani della Scuola Pubblica, particolarmente sensibili sul tema delle ingiustizie, compiute ai danni dei docenti,  studenti e dell’intero personale della Scuola Italiana, rendono noto che sussistono comportamenti lesivi della legalità e della dignità dei lavoratori e, pertanto, divulgano fatti accaduti e relative sentenze.

La D.S. dell’Ist. Professionale “L.Einaudi” di Lamezia Terme, è soccombente, unitamente all’intera Amministrazione, per l’emissione di un provvedimento di assegnazione Docenti alle Classi, assunto, nella forma, in totale spregio della normativa e delle prerogative riservate in materia al Collegio Docenti anche all’indomani dell’entrata in vigore della l. 107/15, e, nella sostanza, in maniera assolutamente sperequata tra gli insegnanti della medesima disciplina.

E così, a seguito di ricorso ex art. 700 c.p.c., il Giudice del Lavoro territorialmente competente, adito dalla Docente lesa -e completamente ignorata, nella fase stragiudiziale, nelle sue reiterate richieste di esplicitazione dei criteri posti alla base dell’atto de quo- con ordinanza del 17.04.18 ha accolto in toto le doglianze, disponendo la sospensione del provvedimento impugnato e condannando l’Amministrazione alle spese e competenze di lite.

Anche la condanna alle spese è un evento meritevole di adeguata attenzione e relativa pubblicizzazione, stante la consueta reticenza dei magistrati, ad applicare, nei confronti della P.A., il pur ragionevole criterio per cui “le spese seguono la soccombenza”.   Restano ancora misteriosi i veri motivi che hanno indotto questa D.S. a riservare tale trattamento privilegiato alla Docente in questione, peraltro in un contesto più ampio e complesso di vero e proprio mobbing.

Nella pervicace scelta di assoluto e reiterato “silenzio” adottata dalla D.S., nonostante le continue quanto inutili, formali e per le vie brevi, richieste di spiegazioni, scelta giunta sino alla contumacia processuale, sorge lecita l’unica, ipotizzabile ipotesi: i Dirigenti Scolastici non gradiscono i Docenti dotati, ahiloro, di anima critica e che, già, quasi onomatopeicamente definiti “contrastivi”, continuano, temerariamente, a credere fortemente, per il benessere della comunità scolastica tutta, alla profonda giustezza dell’esercizio dell’art. 21 Costituzione.

I Psp sottolineano ancora una volta che, nonostante la la legge 107 del 2015, restano inalterati compiti e prerogative degli organi collegiali che non possono essere calpestati da DS che si ritengono legibus soluti.