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Dirigenti scolastici verso l’equiparazione retributiva

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Nella mattinata del 14 maggio hanno preso avvio presso la sede dell’Aran le trattative per il rinnovo del contratto dei dirigenti della nuova area istruzione e ricerca (il precedente contratto dei dirigenti scolastici risale al luglio del 2010).

Il nodo della equiparazione retributiva

Il nodo principale di questa tornata contrattuale è costituito dalla equiparazione retributiva della dirigenza scolastica agli altri dirigenti pubblici. Problema che dovrebbe essere affrontato, e risolto almeno in parte, grazie anche ad appositi stanziamenti previsti dalla legge di bilancio 2018.
“A prescindere dai possibili sviluppi relativi alla formazione del nuovo esecutivo – si legge in un report riassuntivo curato dalla Cisl Scuola – il Presidente Gasparrini ha precisato che vi sono tutte le condizioni per avviare e rapidamente concludere il negoziato. Sono stati citati sia gli Atti di Indirizzo (di Comparto e di Area) che la disponibilità delle risorse, ivi comprese quelle esclusivamente destinate in legge di bilancio all’equiparazione della retribuzione di posizione dei dirigenti scolastici”.

Valutazione e formazione dei ds

La parte sindacale ha sottolineato la necessità che il contratto intervenga in tema di valutazione, formazione e conferimento e mutamento degli incarichi.
Appare essenziale – sottolinea ancora Cisl Scuola – affrontare il tema delle reggenze che è diventato in questo momento un dato non più occasionale ma strutturale del governo del sistema scolastico”.
Un nuovo incontro è previsto entro la fine del mese.
Nella stessa mattinata si è svolto anche un incontro per discutere il tema dell’affidamento degli incarichi dirigenziali nel corso del quale è emerso anche un curioso paradosso.

I paradossi della legge sull’anticorruzione

In applicazione alla legge 190/2012 gli Usr hanno spesso provveduto alla rotazione degli incarichi quale misura anti-corruttiva.
Ma gli stessi dirigenti spostati dalla propria istituzione per somma di anni di permanenza si sono poi visti assegnare in reggenza la scuola di precedente titolarità.