Home Politica scolastica DS di Sapri condannata. Cisl: “Cambiare le regole sulla sicurezza”

DS di Sapri condannata. Cisl: “Cambiare le regole sulla sicurezza”

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La condanna di Franca Principe, dirigente scolastica a Sapri, per un tragico incidente accaduto nel 2011 a un alunno della sua scuola riporta nuovamente l’attenzione sul problema della sicurezza degli edifici scolastici e soprattutto sulle responsabilità di dirigenti scolastici ed Enti locali.

Presa di posizione della Cisl Scuola

E sulla questione interviene anche la segretaria nazionale di Cisl Scuola Maddalena Gissi che dichiara: “Si tratta di una condanna che ripropone ancora una volta l’urgenza di intervenire su una questione da tempo al centro della nostra attenzione e della nostra iniziativa”.

“L’individuazione del dirigente scolastico quale datore di lavoro, operata con Dm 292/96 – prosegue Gissi – non è pienamente coerente con quanto previsto dall’ art. 2 lettera b) del D.lgs. 81/2008, considerando che il dirigente scolastico non è competente circa la manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici né è dotato, sul tema, di autonomi poteri di spesa. Di queste competenze è invece titolare l’ente proprietario”.
Secondo la segretaria della Cisl “occorre intervenire sul quadro normativo, in primo luogo riconoscendo in tema di gestione della sicurezza degli edifici scolastici ‘le effettive particolari esigenze connesse al servizio espletato o le peculiarità organizzative’, la cui individuazione era demandata dal D.lgs. 81/2008 a specifici decreti interministeriali che, per il settore istruzione, inspiegabilmente non hanno mai visto luce”.

Una proposta di legge

“Nella precedente legislatura – aggiunge ancora Gissi – le Commissioni VII e XI della Camera avevano prodotto un testo condiviso da tutte le forze politiche, unificando le proposte di legge Carocci e Pellegrino circa la modifica all’articolo 18 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 sulla responsabilità dei dirigenti in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro”.

Per concludere con un appello rivolto al nuovo esecutivo: “Chiediamo che il Ministro, riconoscendo l’urgenza di un intervento che non può essere più rimandato, assuma al più presto l’iniziativa per una necessaria modifica del d.lgs. 81/2008”.
Vedremo se il Ministro ritiene che questo sia un tema di cui occuparsi con urgenza o se possa invece essere rinviato a tempi migliori.