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Il Governo si ricordi dei ricorrenti del concorso Ds 2011

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La prima fase del nuovo concorso per Dirigenti Scolastici bandito nel 2017 ormai è in dirittura di arrivo: a breve usciranno le batterie dei quesiti.

Ma il problema dei ricorrenti del concorso DS 2011 rimane, a tutt’oggi,  irrisolto nonostante le innumerevoli richieste, in questi anni, di vedere chiarita una spiacevole vicenda  che ha coinvolto centinaia di docenti.

La chiusura del contenzioso avrebbe posto fine alle ingiustizie subite e, nel contempo, avrebbe  risolto anche l’urgente e non più rinviabile questione delle reggenze (1700 istituti per l’a.s. 2018/19).

Problema, quest’ultimo, che metterà in crisi la scuola italiana e che, invece, con lo svolgimento di un corso intensivo di formazione cioè un provvedimento analogo a quello varato per i ricorrenti 2004 e 2006 (un corso di 80 ore organizzato in un momento storico, l’anno 2015, in cui non c’erano urgenze improrogabili!), potrebbe  risolvere la criticità della gestione delle scuole, nell’immediato.

Speriamo e ci auguriamo che il MIUR voglia con una estrema decisione comprendere finalmente la questione, decidendo soprattutto di RIMEDIARE l’evidente, stridente discriminazione e disparità di trattamento perpetrate.

Qualche mese fa, in Parlamento, subito dopo l’approvazione del ddl 4768 sulla Legge di Stabilità 2018, numerosi sono stati gli interventi finalizzati a  risolvere  la situazione verificatasi: ci riferiamo, ad esempio, alle proposte  degli onorevoli Centinaio e Comaroli, che chiedevano l’estensione dell’analogo corso di formazione a cui hanno partecipato i ricorrenti 2004 e 2006 agli altri ricorrenti 2011, che avevano ugualmente  un ricorso pendente al TAR, ancora  senza sentenza definitiva,

[vedasi la proposta di modifica n 53.11.al DDL 2960, CERONI,GIBIINO]

In qualità di referente dei ricorrenti concorso DS 2011, mi rivolgo agli esponenti del “governo del cambiamento”, al Presidente del Consiglio, G. Conte, ai Vicepresidenti L. Di Maio e M. Salvini, garanti di correttezza e onestà, e al Ministro dell’Istruzione M. Bussetti, autorevole persona esperta di scuola e di problemi della Pubblica Amministrazione e chiedendo un intervento d’urgenza per dimostrare a noi cittadini e docenti che, dopo 7 anni di battaglie e ricorsi, la GIUSTIZIA ESISTE  e non è solo una parola che si spiega tra i banchi di scuola.

 

BREVE CRONISTORIA :

La legge 107/2015 aveva previsto che potessero partecipare ad un  corso intensivo di formazione  due categorie di soggetti: relativamente al concorso del 2011, coloro i quali fossero risultati “ vincitori ovvero utilmente collocati nelle graduatorie” ovvero avessero “superato positivamente tutte le fasi di procedure concorsuali successivamente annullate in sede giurisdizionale” e, relativamente ai concorsi del 2004 e del 2006, coloro i quali avessero “avuto una sentenza favorevole almeno nel primo grado di giudizio” ovvero non avessero avuto, alla data di entrata in vigore della legge 107 “alcuna sentenza definitiva”.

Un gruppo di candidati che avevano partecipato al concorso del 2011 e che, non essendo risultati vincitori, avevano impugnato gli atti della relativa procedura, hanno quindi proposto ricorso al Tar Lazio avverso il D.M. 499/2015 che aveva indetto la procedura straordinaria prevista dalla legge 107, laddove non li contemplava tra le categorie di soggetti che potevano parteciparvi, pur avendo una ricorso in atto e nessuna sentenza definitiva.

Quindi la Legge 107/2015, art.1, cc. 87/88/89/90, ha sanato le posizioni dei ricorrenti dei concorsi DS 2004/06 istituendo corsi intensivi di 80 ore finalizzati all’inserimento dei suddetti ricorrenti al ruolo di Dirigente Scolastico”.

Nel c. 88 vengono coinvolti anche i Ricorrenti 2011 ma solo per “coloro già vincitori di concorso ovvero utilmente collocati nelle graduatorie ovvero che abbiano superato positivamente tutte le fasi di procedure concorsuali successivamente annullate in sede giurisdizionale relative al concorso DS 2011, indetto con decreto direttoriale del MIUR il 23.07.2011 e pubblicato in G.U. 4° serie speciale n° 56 del 15 Luglio 2011”.

Invero, i soggetti che hanno partecipato ai concorsi 2004 e 2006 hanno potuto accedere alla procedura riservata per il solo fatto di aver presentato ricorso giurisdizionale, mentre i soggetti i quali hanno partecipato al concorso 2011 avrebbero potuto accedere alla procedura in questione, solo se avessero superato le relative prove.

La palese diversità di trattamento, su un caso identico, ha causato centinaia di ricorsi da parte degli aspiranti dirigenti danneggiati.

In data 21 giugno 2017 il Consiglio di Stato aveva  depositato un’ordinanza, la n.3008/2017, con cui aveva  disposto la sospensione del giudizio e l’invio degli atti alla Corte Costituzionale sotto due differenti profili.

In via principale, sono stati sollevati dubbi di costituzionalità sull’art. 1 commi da 87 a 90 della L. 107/2015 : a) nella parte in cui prevede una procedura di immissione in ruolo riservata che,  risulterebbe infatti istituita in assenza delle peculiari ragioni di interesse pubblico richieste per giustificarla.

In via subordinata, il Consiglio di Stato aveva  sollevato la questione di costituzionalità anche sotto altro profilo: b) qualora la procedura riservata dovesse essere ritenuta conforme ai parametri costituzionali, la stessa dovrebbe comunque ritenersi in contrasto con la Costituzione, per violazione dell’art. 3, sussistendo una disparità di trattamento fra i concorrenti del 2011 e quelli dei concorsi del 2004 e 2006.

Secondo il Consiglio di Stato le esigenze di interesse pubblico indicate dalla legge, se si ritenessero valide, sarebbero però identiche per entrambe le situazioni, e non appaiono graduate in ragione del fatto che una vicenda risalga ad epoca più o meno lontana nel tempo dell’altra.

È chiara e palese  la diseguaglianza  di trattamento riservata ai Ricorrenti 2011 che si considerano “Figli di un Dio minore”.

Per questo la coordinatrice del Comitato dei Ricorrenti al Concorso DS 2011, la Prof.ssa Carmen Voglino (mail:[email protected]) chiede un incontro urgente al Ministro Bussetti al fine di trovare una soluzione e porre fine a questa penosa situazione che ha vistovittime già per troppo tempo i ricorrenti 2011 di un’ingiustizia per la quale si ciede al nuovo governo un intervento urgente e risoutivo. Per troppi anni, infatti, il governo ci ha considerati invisibili. Ora chiediamo anche al Presidente del Consiglio Conte di “essere l’avvocato di una parte di Italiano che sono, appunto, i Ricorrenti DS 2011”.

 

Carmen Voglino  – Comitato Ricorrenti concorso Ds 2011