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La scuola salvata dai bambini

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Il 5 dicembre 2016, a Torino, nella Libreria Il Ponte sulla Dora, Benedetta Tobagi ha presentato il suo libro La scuola salvata dai bambini, Viaggi nelle classi senza confini, insieme alle due dirigenti scolastiche Annunziata Del Vento e Concetta Mascali, dirigenti di due delle tante scuole multiculturali che sono state tappe di quel viaggio nell’Italia delle diversità culturali di cui si racconta nel libro.
Diversità che fanno paura ad alcuni e sono apprezzate da tutti coloro che invece di pensare per luoghi comuni e fare scelte spinte da emozioni, spesso ingiustificate, vivono l’esperienza di stare insieme a persone di diversa provenienza culturale, facendo sperimentare ai bambini un Erasmus diffuso in età scolare, come lo definisce l’autrice, pieno di stimoli e di ricchezza.

Ciò che ha spinto Benedetta Tobagi a scrivere questo libro è stata una reazione di mamme di Brescia che non volevano mandare i propri figli in una scuola con “troppi  stranieri”.
La realtà che emerge è che il problema non sono gli alunni stranieri, ma la mancanza di risorse, spesso drammatica, che non permette più di fare corsi di italiano per gli allievi appena arrivati in Italia o di organizzare attività in piccoli gruppi e tanto altro che potrebbe essere fatto per tutti gli alunni, italiani e non italiani.
Il ministero Gelmini, che ha quasi completamente cancellato le compresenze, e tanti altri anni di risparmi di spesa realizzati a danno della scuola italiana hanno fortemente indebolito la sua capacità di fronteggiare le difficoltà.

A fronte di questa situazione la distribuzione di bonus, come quello ai diciottenni pare quanto mai assurdo: una dispersione di risorse senza progetti mirati e senza verifica della sua utilità, mentre le scuole non riescono a fare ciò che serve per favorire l’inclusione a causa di una percentuale di PIL investito nella scuola tra i più bassi d’Europa.

Un altro elemento emerso con chiarezza però è la conferma che la differenza la fa la qualità delle relazioni: le scuole caratterizzate da uno spirito di solidarietà e cooperazione riescono ad ottenere risultati migliori rispetto a quelle dove si lavora in condizioni di isolamento o competizione. Anche sotto questo punto di vista i legislatori sono riusciti a fare danni: la competizione introdotta dalla legge 107/2015, cosiddetta della buona scuola, agisce in senso diametralmente opposto a quelle che sono le evidenze scientifiche e le esperienze empiriche.

Ciò che ha colpito i partecipanti, in gran parte insegnanti, è stata la conoscenza dimostrata dall’autrice in merito al lavoro delle scuole. Per la prima volta è capitato di sentire parlare una persona che non è di scuola come se fosse un’insegnante competente.

È così sorta spontanea una riflessione: i governanti con aspirazioni di riformatori della scuola, prima di formulare qualsiasi progetto di riforma, dovrebbero fare un viaggio come quello di Benedetta Tobagi e documentarsi con la precisione e l’attenzione che lei ha dedicato a quel mondo complesso e affascinante che, negli ultimi anni, ha subito riforme devastanti, con danni enormi alla sua capacità di essere luogo di formazione dei cittadini e di una società democratica.

Perlomeno suggerirei loro la lettura attenta di: La scuola salvata dai bambini. Viaggio nelle classi senza confini.

Di prossima pubblicazione due libri dell’autore di questo articolo:

Claudio Berretta
Proposte per una scuola inclusiva
La teoria e la pratica per una riforma condivisa
Aracne editrice
ISBN 978-88-548-9694-9, formato 14 x 21 cm, 100 pagine, 10 euro

Claudio Berretta
La scuola di Davide
Aracne editrice
ISBN 978-88-548-9693-2, formato 14 x 21 cm, 120 pagine, 10 euro