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Lo studente non porta la giustificazione e minaccia i prof: ci vediamo fuori

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La scia degli atti violenti contro i prof non sembra arrestarsi. Stavolta il protagonista è uno studente di 19 anni, di Paderno Dugnano, in provincia di Monza, frequentante l’istituto superiore professionale di Stato Carlo Molaschi di Cusano Milanino, in provincia di Milano.

Tutto è nato per la mancata giustificazione

Dopo una lunga assenza, il giovane, italiano di origine straniera, sarebbe andato a scuola senza la certificazione necessaria. Quando l’insegnante gliel’ha chiesta, avrebbe reagito minacciandolo e insultandolo davanti a compagni di scuola e altri professori. È stato sospeso, d’intesa con il consiglio di classe, per 15 giorni.

“Quando è stato convocato per la notifica del provvedimento ha reagito male – ha spiegato il professor Francesco Rotolo Bastetti – con insulti e minacce più o meno velate, ad esempio affermando che a scuola sono protetto ma fuori no. Non ho potuto fare altro che denunciarlo ai carabinieri”.

La scuola non può rimanere inerme

“La scuola deve reagire e prendere provvedimenti: i ragazzi devono capire che ad alcune azioni corrispondono delle conseguenze”, ha concluso l’insegnante.

Il ragazzo è stato denunciato per minaccia e oltraggio a pubblico ufficiale da un suo professore, facente funzione di supervisore scolastico.

A questo proposito, come già rilevato, dinanzi a certi tipi di violenze psicologiche e fisiche, nei confronti dei compagni e del personale scolastico, occorra una linea d’azione adeguata e condivisa.

Fermo restando che ogni caso può contenere delle dinamiche, delle valutazioni e giustificazioni diverse, diventa sempre più necessaria una disposizione del Miur che indichi ai dirigenti scolastici l’obbligo inderogabile di segnalare alla autorità giudiziaria quei fatti e quei comportamenti su cui non si può proprio chiudere un occhio: la denuncia deve quindi partire dalla scuola.