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Docente accoltellata Abbiategrasso dichiara: “Non me l’aspettavo”. Il marito: “Ama il suo lavoro”

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La docente accoltellata ieri in un istituto di Abbiategrasso, nel milanese, Elisabetta Condò, non è in pericolo di vita. Come riportano vari media, come Il Corriere della Sera, la 51enne si trova ancora in ospedale, dove ha subito un intervento chirurgico.

Ecco quali sono state le prime parole dopo l’operazione e dopo essersi resa conto di quanto accaduto: “È stato… Non me l’aspettavo”, ha riferito il marito, anche lui docente. “Ha avuto solo la forza di dirmi: ‘È stato… Non me l’aspettavo’. E io non ho voluto chiederle molto altro. Non volevo tormentarla. Era troppo scossa”.

Quando tornerà a scuola la docente?

“Mia moglie non ha ancora la forza di parlare di quanto accaduto. È sotto anestesia. Ha subito un intervento al polso per la ricostruzione dei tendini. I medici mi hanno parlato di sei coltellate: alla clavicola, al polso, alla testa”, ha aggiunto. E, sul suo ritorno in cattedra: “È presto per pensarci — ha detto — Ci sarà un periodo lungo di rieducazione, si parla di settembre. E sarà verosimilmente necessario un percorso di aiuto psicologico: sia per lei, sia per i nostri figli. Però una cosa è certa: questo lavoro mia moglie lo ama. È molto motivata ed esperta, e questo è il riscontro che abbiamo sempre avuto dai suoi alunni e dalle famiglie, ma anche dai dirigenti con cui ha lavorato. Mia moglie in zona è molto conosciuta e stimata. Per questo l’accaduto ha fatto ancora più scalpore”.

Sembra che l’aggressore 16enne non destava sospetti: “Non me ne aveva mai parlato in particolare. È uno come tanti altri, con qualche difficoltà scolastica, ma niente lasciava presagire una cosa del genere. Poi, si può spendere un pensiero anche per questo studente. Si è rovinato la vita”, ha aggiunto.

“Dai suoi racconti emergeva però la fotografia di una scuola dove c’è una problematica di carattere educativo, prima ancora che scolastico — ha continuato —. L’adolescenza è un’età problematica da sempre, ma anche io, nelle mie classi, mi rendo conto che i ragazzi in questo periodo sono sofferenti. A questo si aggiungono le mancanze dello Stato”.

L’uomo ha concluso facendo un appello al ministro Valditara, che si è recato personalmente in ospedale a far visita alla docente: “Al ministro Valditara, che è venuto a trovare mia moglie, ho chiesto di impegnarsi, al di là delle parole di circostanza, per far avere più fondi alla scuola e alla sanità pubblica, proprio per la prevenzione del disagio giovanile. Sarebbe importante avere uno psicologo nelle scuole. Al momento abbiamo un supporto veramente blando e centellinato”.

Ronzulli (Fi) conosce personalmente la docente

È un “episodio allarmante“, ha commentato la capogruppo di Fi al Senato Licia Ronzulli, che conosce personalmente la professoressa Elisabetta Condò.

“Elisabetta, che conosco da 25 anni – ha sottolineato -, ha verso questo lavoro un amore infinito, un impegno sociale da portare a termine e che va oltre il senso del dovere”.

A questo punto, ha continuato Ronzulli, “è fondamentale valutare ogni intervento utile a garantire la sicurezza all’interno degli istituti scolastici e un ambiente sereno per docenti e studenti”. Secondo la forzista “allo stesso tempo non possiamo sottovalutare il disagio di tanti giovani che hanno bisogno di essere seguiti costantemente nel loro percorso di crescita. Per questo condivido le parole del ministro Valditara sulla necessità di introdurre la figura dello psicologo a scuola. È nostro dovere lavorare sulla prevenzione affinché simili drammatici episodi non si ripetano più. Se conosco Elisabetta, una volta uscita dalla sala operatoria, chiederà notizie del ragazzo che l’ha aggredita e ferita”.