Non dichiarare un altro impiego, parallelo a quello di docente, giustifica il licenziamento. A deciderlo una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 26049/2025) con un docente che aveva omesso di comunicare un secondo incarico pubblico a tempo parziale, nonostante avesse firmato una dichiarazione che affermava il contrario.
La vicenda è riportata nell’edizione odierna de ‘Il Sole 24 Ore’. Secondo i giudici, conta l’onestà e la correttezza dimostrata dall’insegnante nella fase di accesso al lavoro e una falsa dichiarazione è sufficiente a legittimare il licenziamento immediato, senza bisogno di dimostrare che gli incarichi fossero incompatibili o che non abbiano reale coesistenza.
Questo perché il rapporto di lavoro pubblico si fonda su un obbligo di lealtà e trasparenza, che deve essere rispettato in ogni momento, specie al momento della stipula del contratto. La trasparenza è un vero e proprio requisito sostanziale e ogni omissione, anche minima, può comportare la perdita del posto. “L’insegnante – afferma la sentenza – ha il dovere di dichiarare tutti i propri rapporti di lavoro”.
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