In questi giorni si continua a ripetere con insistenza che l’esame di maturità ai tempi del coronavirus sarà serio. Ma se non è stato serio negli anni passati, quando doveva essere veramente serio lo deve essere ora in situazioni di grave emergenza sanitaria? Dobbiamo fare tutti noi le persone serie e dire la verità così com’è.
L’esame di maturità, qualora si tornasse in classe entro il 18 maggio (cosa molto improbabile) consisterà in una prova scritta d’italiano e un colloquio orale. Se non si tornasse a maggio solo il colloquio orale. Per gli esami di terza media, invece, la prova consisterà nella discussione di una tesina concordata con i docenti del consiglio di classe.
Gli alunni hanno ormai subdorato che, vista la grave emergenza da covid 19, quest’anno sarà per loro l’anno del grande “Giubileo della Scuola”, con la promessa, o meglio l’obbligo di recuperare i debiti formativi nei primi giorni di settembre. Molti studenti si sono uniformati alla didattica a distanza e stanno seguendo le video lezioni con interesse. Gli studenti svogliati stanno cantando vittoria per una ammissione alla classe successiva che arriva inaspettata.
Quindi l’unica che ci resta da fare è chiudere l’anno scolastico nel migliore dei modi possibile sperando che a settembre il virus scompaia per riprendere normalmente l’attività didattica. L’unica cosa seria che ci resta da pensare è soltanto l’avvio del nuovo anno scolastico.
Mario Bocola
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