Attualità

Indicazioni Nazionali, Galli della Loggia: c’è ostilità a prescindere, non abbiamo detto che solo l’Occidente ha una storia

Lo storico Ernesto Galli della Loggia, che fa parte della Commissione incaricata di redigere le Nuove Indicazioni Nazionali per il primo ciclo, si è sfogato nel suo spazio su Il Corriere della Sera in cui ha risposto a chi accusa i membri della Commissione di aver sostenuto che solo i Paesi occidentali hanno una storia.

Lo sfogo di Galli della Loggia

Ecco le sue parole: “In Italia è rarissimo che si possa discutere nel merito: meglio denigrare l’interlocutore. Parlo per esperienza personale. Avendo insieme ad altri colleghi membri di una commissione incaricata di redigere le indicazioni nazionali dei programmi scolastici per la storia, iniziata la parte orientativa generale del nostro documento scrivendo testualmente ‘Solo l’Occidente conosce la storia’, da giorni siamo accusati di aver sostenuto che solo i Paesi occidentali hanno una storia”.

“Almeno per chi ha una qualche confidenza con la lingua italiana, l’espressione ‘solo l’Occidente conosce la storia’ (‘conosce’, non ‘ha’) lungi dal significare ‘solo l’Occidente ha avuto una storia e tutti gli altri no’, significa ciò che nelle frasi immediatamente successive del documento viene a lungo spiegato. Vale a dire che solo in quell’area geo-storica che si chiama Occidente la conoscenza dei fatti storici e la riflessione su di essi — alimentata dal pensiero greco-romano e dal messaggio cristiano — ha dato vita a una dimensione culturale particolarissima nella quale il realismo analitico più crudo si è mischiato al profetismo sociale più estremo. ‘Solo l’Occidente conosce la storia’ non vuol dire che non ci sia stata un storia del Giappone o dell’impero Inca, e che quindi coloro che hanno sottoscritto queste parole siano dei tali idioti (per giunta un gruppo di storici di professione!) da aver mai pensato una simile corbelleria”.

“Per la prima volta solo in Occidente, ad esempio, si è elaborato nel modo così vasto e complesso che sappiamo il concetto decisivo di rivoluzione sociale da cui è nata la più variegata ideologia rivoluzionaria. Che solo in Occidente, inoltre, si è avuto l’emergere diffuso e prepotente della libera personalità individuale, incomparabile centro animatore di tutto quanto ora detto. Si vuol sostenere che tutto ciò non è vero? Che si tratta di un mucchio di falsità inventate da un manipolo di pseudo storici al solo scopo di tessere l’elogio dell’uomo bianco e della supremazia della sua civiltà a scapito di tutte le altre?”, ha aggiunto.

“È davvero una prova, mi si lasci dire, della miseria del nostro ceto intellettuale nell’accezione più vasta del termine il fatto che in Italia lo scontro politico raggiunga spesso, proprio in questo ceto, un grado di partigianeria tale da far abitualmente prevalere su un pur minimo rispetto della verità l’odio per l’avversario, l’avversione cieca per qualunque cosa a esso sia comunque riferibile. Le nuove indicazioni nazionali per la scuola rischiano per l’appunto di restare vittime di questo meccanismo infernale. Oggetto non già di ragionate argomentazioni critiche — per le quali c’è sempre spazio — ma di un’ostilità a prescindere. Nella quale l’Occidente, la Bibbia, l’Italia, la scuola, tutto diventa un puro pretesto per fare la guerra alla maggioranza parlamentare per la quale si dà il caso che non abbiamo votato”, ha concluso lo storico.

Presidio contro le Indicazioni Nazionali

Nel frattempo fra associazioni professionali (o almeno fra quelle più note e rappresentative) e il ministro Giuseppe Valditara è ormai scontro aperto. Oggetto del contendere proprio le Indicazioni nazionali e le modalità decise dal Ministro per arrivare alla approvazione definitiva del testo.

Dopo il documento di pochi giorni fa, di cui abbiamo già dato conto, le associazioni (CGD, Cidi, MCE, Proteo e Legambiente fra le altre) hanno deciso di organizzare per il prossimo 2 aprile davanti alla sede dell’Università di Roma tre un presidio per chiedere una moratoria del testo proposto e l’apertura di un’autentica fase di consultazione per una riscrittura partecipata e condivisa.

Nell’invito alla partecipazione le associazioni mettono in evidenza come “le Indicazioni Nazionali siano un documento fondante della Scuola per rispondere alle emergenze educative del proprio tempo e che non possano essere sottoposte a un processo di revisione unidirezionale, ideologico, identitario, anacronistico”.

LEGGI ANCHE: Latino alle medie, letteratura alla primaria e stop alla geostoria: Valditara presenta le Nuove Indicazioni Nazionali del primo ciclo

LEGGI ANCHE: Nuove Indicazioni Nazionali di Valditara, le reazioni: c’è chi lo loda per il coraggio, per altri riporta la scuola agli anni Cinquanta

LEGGI ANCHE: Indicazioni nazionali, obbligo di Iliade, Odissea e poesie memoria: ma forse le leggi in vigore non lo consentono

 

Redazione

Articoli recenti

Graduatorie 24 mesi ATA, domande dal 28 aprile al 19 maggio 2025: i bandi degli USR

Con nota del 10 aprile il MIM ha dato ufficialmente il via ai concorsi per…

17/04/2025

Chiusura scuola Pasqua 2025 scuola, le date regione per regione

Eccoci nella settimana santa, inizio anche della pausa didattica e l'occasione per un lungo ponte…

17/04/2025

Bagni neutri per evitare discriminazioni scuola. Irritazione della destra. Come garantire allora le minoranze?

Quanti saranno le persone gender in Italia? Secondo un sondaggio Ipsos del 2023, sembra che nel…

17/04/2025

ITS Academy: occupazione all’84% e boom di iscrizioni, ma restano sfide su equità territoriale e gender gap

A un anno dal diploma, l’84% dei diplomati degli ITS Academy ha già un contratto…

17/04/2025

Alunno 13enne va scuola con una pistola, un compagno fa partire un colpo in classe: era un’arma giocattolo

Un fatto increscioso: un alunno di una scuola media della provincia di Sondrio è andato…

17/04/2025

Bimbo ingerisce polverina sospetta in un uovo di Pasqua, spavento scuola: ricoverato

Un fatto assurdo accaduto in una scuola del catanese: un bambino ha ingerito una polverina…

17/04/2025