Attualità

Indicazioni Nazionali primo ciclo: è scontro fra Ministro e Associazioni professionali

Fra associazioni professionali (o almeno fra quelle più note e rappresentative) e il ministro Giuseppe Valditara è ormai scontro aperto.
Oggetto del contendere sono le Indicazioni nazionali e le modalità decise dal Ministro per arrivare alla approvazione definitiva del testo.
Dopo il documento di pochi giorni fa, di cui abbiamo già dato conto, le associazioni (CGD, Cidi, MCE, Proteo e Legambiente fra le altre) hanno deciso di organizzare per il prossimo 2 aprile davanti alla sede dell’Università di Roma tre un presidio per chiedere una moratoria del testo proposto e l’apertura di un’autentica fase di consultazione per una riscrittura partecipata e condivisa.
Nell’invito alla partecipazione le associazioni mettono in evidenza come “le Indicazioni Nazionali siano un documento fondante della Scuola per rispondere alle emergenze educative del proprio tempo e che non possano essere sottoposte un processo di revisione unidirezionale, ideologico, identitario, anacronistico”.
Secondo i promotori dell’iniziativa sarebbe in atto “una pericolosa operazione di revisione della cultura democratica della Scuola e del Paese con una compressione delle prerogative democratiche per un autentico dibattito pubblico”.
Quattro delle associazioni (Mce, Cidi, Proteo e Gruppo Nidi e Infanzia) stanno diramando anche un appello alle scuole per cercare di fermare la compilazione del questionario proposto dal Ministro.I dirigenti scolastici vengono invitati a “condividere prontamente la nota del MIM e il relativo questionario con il collegio dei docenti, in modo da garantirne la lettura e il lavoro di analisi” ma anche ad “aprire spazi di discussione all’interno del collegio dei docenti, convocandolo entro la data del 10 aprile, affinché le risposte al questionario emergano da una delibera del collegio stesso”.
Al tempo stesso le scuole vengono sollecitate a “respingere il questionario come strumento di consultazione in quanto inadatto a garantire spazi di consultazione dignitosi e rispettosi della professionalità dei dirigenti e dei docenti spuntando per ogni domanda ‘nessuna risposta’”.

Nello spazio finale (suggerimenti e osservazioni per max 250 caratteri, spazi compresi) si propone di inserire la frase: “Il questionario così come strutturato non dà possibilità di contribuire in modo autentico ad esprimere pareri e proposte per la revisione delle Indicazioni Nazionali risultando offensivo delle competenze e della professionalità della comunità educante”.

Nel frattempo il fronte degli esperti e degli intellettuali che sostengono il progetto di Valditara sta cercando di “compattarsi” per respingere gli attacchi provenienti da più parti. E proprio in queste ore interviene lo stesso Ernesto Galli della Loggia a difendere con fermezza – ma senza convincere più di tanto – il capitolo sulla storia.

Reginaldo Palermo

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