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Maestra Fede star su TikTok: “Quello che si fa sui social non sostituisce la scuola ma è un modo più semplice per comunicare”

Maestra Fede, una docente di una scuola di Roma, è diventata molto nota sui social, con più di 600mila followers su TikTok. La maestra, 47 anni, è stata intervistata ai microfoni de Il Corriere della Sera, spiegando in che modo è riuscita ad avere così successo.

“L’idea me l’ha data mia figlia”

“Moltissimi cercano e chiedono aiuto per insegnare ai propri figli o ai propri nipoti trucchetti per imparare velocemente le regole di grammatica o le operazioni. Non è che quello che si fa sui social sostituisce la scuola, attenzione, ma è un modo più semplice e veloce per comunicare, confrontarsi, lavorare insieme”, ha esordito.

“Devo dire che l’idea me l’ha data mia figlia: tre anni fa la seguivo perché pubblicava su TikTok dei video di balletti e ho visto che era un posto interessante. Così ho iniziato col condividere un cartellone, un lavoro fatto in classe coi bambini, ed è piaciuto. Poi mi sono lanciata con filastrocche, piccoli tutorial, e a quel punto mi ha contattato un’agenzia che mi ha chiesto di fare collaborazioni  a pagamento. Non me la sentivo, ma mi hanno offerto una formazione gratuita sull’uso dei social, una sorta di educazione, che ho seguito volentieri”, ha spiegato.

“Non userei i bambini per fare divulgazione sui social”

Ma i social aiutano o distraggono? Ecco la sua risposta: “Possono aiutare ma sempre se si conoscono le fonti. Io per creare i miei contenuti attingo alla letteratura classica degli anni 70 e 80 sull’insegnamento, leggo Tullio Di Mauro, non improvviso certo. Studio tanti strumenti didattici, ho acquistato collane specifiche, approfondito la conoscenza dei prodotti”.

Ecco cosa non farebbe mai: “Usare i bambini per fare divulgazione sui social. Vedo mamme coi figli, terapiste coi clienti, e tanti video con bambini piccoli, o anche quaderni e disegni esposti, non lo trovo giusto, penso che quei bambini diventeranno adulti e avranno diritto alla loro privacy”. 

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Redazione

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