Palazzo Chigi a Roma
La bozza della Legge di Bilancio è in via di definizione. In attesa della presentazione del disegno di legge alla Commissione di competenza, prevista tra una decina di giorni, le linee generali verranno illustrate dal Governo ai sindacati venerdì prossimo, 10 ottobre: alle ore 16,30 “una delegazione” dell’esecutivo Meloni incontrerà a Palazzo Chigi i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Confsal. Nei giorni successivi, il confronto si porterà avanti con altre parti sociali: lunedì 13, sempre a Palazzo Chigi, saranno presenti altre organizzazioni, come Ania, Ance, Assonime, Confedilizia, Confimprese, Federdistribuzione.
Al momento, da parte governativa trapela solo un dato: la Manovra di fine anno sarà di “circa 16 miliardi di euro“.
Chi, invece, gioca a carte scoperte è il sindacato. In particolare la Cgil: nell’agenda della Cgil vi è la necessità di aumentare salari e pensioni, dire no alla precarietà (che nel comparto Istruzione è altissima) fare una vera riforma fiscale, investire su scuola e sanità, dire sì alla pace e no al riarmo. Ma anche portare avanti politiche sociali e abitative, oltre che migliorare i trasporti.
Quindi, sempre la Cgil individua le modalità per finanziare il tutto: la patrimoniale sugli italiani “paperoni”. La filosofia di fondo è chiede al governo Meloni di ascoltare e non di fare “propaganda”. E di andare a prendere i soldi togliendoli a chi li ha veramente.
Nell’incontro di venerdì, il segretario generale, Maurizio Landini “dovremo verificare concretamente quali sono i margini di discussione o di trattativa. Spero che non accada quello già successo in passato e cioè che in realtà sia una comunicazione. Non a caso stiamo indicando prima proprio quali sono le nostre proposte: è evidente che se accolte, siamo pronti a fare la nostra parte, altrimenti siamo pronti a sostenere le nostre posizioni con tutti gli strumenti a partire dalla mobilitazione che abbiamo messo in campo”.
A dire il vero, il sindacato di Corso d’Italia non sembra aspettarsi molto dall’incontro del 10 ottobre col Governo: ha già fissato una manifestazione per sabato 25 ottobre in piazza san Giovanni a Roma.
Landini chiederà anche la restituzione del cosiddetto fiscal drag, vale a dire le maggiori tasse pagate per effetto dell’aumento nominale degli stipendi. Quindi, di introdurre un “contributo di solidarietà” dalle grandi ricchezze”: ipotizzando un’aliquota pari all’1,3% su 500mila contribuenti (l’1% di italiani che detengono almeno 2 milioni di euro), il gettito addizionale sarebbe di 26 miliardi in un anno.
Landini vorrà anche verificare “quali sono i margini di trattativa” e se c’è possibilità di arrivare ad un piano condiviso.
Decisamente più cauta, alla vigilia dell’incontro, la segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola, che parla di “momento importante di confronto per tutelare lavoratori, salari e pensioni, in cui porteremo le nostre proposte per tutelare lavoratrici e lavoratori, salari e pensioni, e per rafforzare la coesione sociale del Paese”, sempre considerando che “la manovra deve essere il primo tassello di quel patto di responsabilità che vogliamo costruire insieme alle istituzioni e alle parti sociali, per dare risposte concrete a chi lavora, a chi cerca un’occupazione sicura e stabile e a chi è più fragile”. La Cisl punterà, quindi, a stipulare un patto fra Governo e parti sociali.
Sullo stesso piano si pone l’Ugl, che spingerà molto sulla riduzione della pressione fiscale, sugli incentivi all’occupazione e sullo stanziamento di risorse per rendere più sicuri i posti di lavoro.
Decisamente forte sarà, invece, l’intervento della Uil a difesa dei diritti dei lavoratori pubblici.
Tutti i sindacati, compattamente, chiederanno interventi sulle pensioni, partendo dal blocco dell’innalzamento dei requisiti anagrafici e previdenziali, così come anche indicato da Istat e Inps: l’obiettivo, però molto difficile da realizzare, è quello di non programma l’innalzamento di tre mesi dell’età per lasciare il lavoro, con l’uscita per la maggior parte dei dipendenti che dal 2027 sarebbe così spostata a 67 anni e tre mesi.
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