Confermato il “taglio” delle commissioni dell’esame di maturità da sette a cinque membri, presidente compreso. La modifica era stata introdotta con il decreto legge 127 del 9 settembre scorso – contenente “misure urgenti per la riforma dell’esame di Stato del secondo ciclo di istruzione e per il regolare avvio dell’anno scolastico 2025/2026” – ed è stata recepita integralmente nel disegno di legge di conversione, in corso di approvazione al Senato.
Il DL 127/2025 ha modificato il decreto legislativo 62/2017, contenente “Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato”. Prima della modifica, esso prevedeva che la commissione d’esame forse composta da tre commissari interi e tre esterni, più il presidente. Con il decreto di settembre si interviene sull’articolo 16 comma 4 della legge, introducendo il taglio.
Nel dettaglio, si prevede che “Presso le istituzioni scolastiche statali e paritarie sedi di esame, sono costituite commissioni d’esame, una ogni due classi, presiedute da un presidente esterno all’istituzione scolastica e composte da due membri esterni e, per ciascuna delle due classi, da due membri interni, afferenti alle aree disciplinari individuate con decreto del Ministro dell’istruzione e del merito”. Due commissari, insomma, sono “saltati”.
A proposito dell’esame di Stato, la riforma prevede anzitutto il ritorno alla definizione ufficiale di “maturità”. Nel merito, colloquio si svolgerà su quattro discipline individuate dal Ministero a gennaio, e non si potrà superare l’esame se non si sostiene la prova orale. Infine, è stata prorogata fino al 31 dicembre 2026 la possibilità per i docenti tecnico-pratici di partecipare ai concorsi ordinari solo con il diploma di maturità.
Come ricordato da Tecnica della Scuola, sono stati diversi gli emendamenti presentati per modificare il testo. Tra le altre cose, si è intervenuti sui percorsi di formazione Indire, sul Fondo per la formazione dei docenti e sulle competenze della Fondazione “Imprese e Competenze per il Made in Italy”. Sulle commissioni di esame, invece, non risultano emendamenti. Con la conversione in legge del decreto, la maturità cambierà definitivamente.
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