La qualità delle mense italiane è in miglioramento, con il 44% dei menu più curati rispetto all’anno scorso, stabilità nel 29,5% dei casi e un calo nel 20%.
Il miglioramento delle mense delle scuole è più evidente nei Comuni che hanno aggiornato le gare d’appalto, come Trento, Udine, Frosinone, Rieti e Siracusa, grazie alla legge sui Criteri Ambientali Minimi, in vigore dal 2020, che promuove menu sani e sostenibili con prodotti locali e biologici. Nonostante ciò, molti bambini non apprezzano i nuovi piatti, rifiutando quasi la metà delle pietanze, che finiscono spesso nella spazzatura.
Un numero crescente di studenti mostra riluttanza verso i nuovi sapori e si rifugia in pasti semplici come pasta in bianco e pane, che ora è offerto in diverse varianti, anche integrali e a base di grani antichi.
Nell’approfondimento, il Report dedica infatti un focus speciale al pane, alimento presente a ogni pasto. “Nonostante si trovino ancora panini plastificati singolarmente e fatti con farine raffinate 00, sono emerse realtà che offrono più forme e varietà di pane, anche integrale, o fatto con farina di tipo 2; altre che privilegiano i grani antichi e alcune che per rifornire la mensa ricostruiscono le filiere locali, dal grano fino al mulino e al panificio del territorio,” afferma la vice presidente di Foodinsider Francesca Rocchi.
Come dato negativo, si osserva una crescita del cibo processato nei menu e una diminuzione della percentuale di pasto effettivamente consumato.
Le scuole che integrano l’educazione alimentare e dispongono di cucine interne, dove i bambini hanno tempo adeguato per pranzare e ambienti meno rumorosi, riscontrano maggiore successo. In queste realtà, la frutta viene servita a metà mattina, incentivando un consumo migliore.
Le mense scolastiche, con oltre 2 milioni di pasti al giorno, hanno un potenziale di sviluppo sostenibile per l’Agrifood locale. Si auspica che i Comuni diventino sempre più protagonisti nel promuovere la produzione e il consumo di alimenti sostenibili e legati al territorio, in un’ottica di economia circolare e di valorizzazione delle filiere locali.
“Con più di 2 milioni di pasti al giorno, le mense scolastiche, oltre a essere un servizio fondamentale che nutre le future generazioni, possono dare un grande impulso al settore dell’Agrifood”, ha affermato il deputato Claudio Mancini, “per questo dobbiamo trovare la strada che consenta ai Comuni di diventare strumento di sviluppo del territorio in chiave sostenibile, attraverso la ristorazione scolastica”.
Nel 2023, Sesto Fiorentino ha raggiunto il primo posto tra i 60 Comuni analizzati, interpretando l’alimentazione scolastica come strumento di salute, rispetto ambientale e promozione del territorio. Parma e Fano si piazzano seconde ex aequo, mentre Cremona si distingue per la qualità culinaria dei suoi chef. Segnali positivi arrivano dal Sud, con città come Bari, Brindisi e Siracusa in netta crescita: Siracusa, in particolare, guadagna 57 punti rispetto all’anno precedente.
Il Report evidenzia come il Nord Italia domini per qualità, con il 37% dei Comuni di eccellenza, seguito dal Centro con il 28% e dal Sud con solo l’11%. Questa disparità è legata alla limitata diffusione del tempo pieno scolastico nel Meridione e alla minore tradizione di mense di qualità rispetto al Nord.
A livello regionale, Lombardia e Marche guidano la classifica, grazie a città come Cremona, Bergamo, Fano e Ancona.
Gli ultimi posti del rating di Foodinsider includono città come Pescara, Viterbo e Pisa, indicando aree dove il servizio potrebbe essere ulteriormente migliorato.
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