Le scuole della capitale stanno chiudendo le porte a molti studenti provenienti da Paesi terzi, specialmente quelli che arrivano in Italia tramite il ricongiungimento familiare. Il problema riguarda in particolare i ragazzi dai 14 anni in su, che trovano sempre più difficile inserirsi nel sistema scolastico italiano.
Secondo quanto affermato da Ansa, Paola Piva, coordinatrice di Scuolemigranti, una rete che riunisce 90 associazioni dedicate all’insegnamento dell’italiano come seconda lingua, racconta la difficile situazione: “Ogni anno, a settembre, assistiamo a una crescente tensione tra ragazzi che hanno il diritto e il dovere di andare a scuola, ma non riescono a trovare posto”.
Per affrontare questa emergenza, Scuolemigranti ha creato il servizio Discol, che supporta i genitori stranieri di fronte ai rifiuti ricevuti al momento dell’iscrizione scolastica. “Solo nelle ultime settimane, per trovare un posto a 10 studenti abbiamo dovuto contattare 23 istituti superiori a Roma”, racconta Anna Nota, responsabile del servizio Discol. “Tutti si sono rifiutati, dichiarando di non avere posti disponibili”. La difficoltà inizia già dalla scelta della scuola: dopo la terza media, l’offerta formativa è così vasta e diversificata che molti ragazzi, soprattutto quelli provenienti da altri paesi, si trovano disorientati. La mancanza di una guida adeguata può portare a scelte sbagliate, con il rischio di abbandono scolastico.
A Roma esistono diverse iniziative per l’orientamento scolastico, ma secondo Scuolemigranti manca un servizio pensato appositamente per gli studenti stranieri appena arrivati. Inoltre, uno degli ostacoli principali per questi ragazzi è la barriera linguistica: per poter seguire le lezioni, è richiesto un livello avanzato di italiano, che può essere difficile da raggiungere in tempi brevi. Alcune scuole superiori stanno cercando di adottare strategie didattiche innovative per supportare questi studenti, valorizzando anche il loro plurilinguismo. Tuttavia, la maggior parte degli istituti scolastici di Roma non è ancora adeguatamente attrezzata per rispondere alle esigenze di questi nuovi alunni.
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