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Voti ai docenti? A 7 insegnanti su 10 l’idea non piace, ma dicono sì alla valutazione dei presidi

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Nel mondo della scuola, ben 7 docenti su 10 si dicono contrari alla valutazione del loro operato, percentuale che si ribalta nel caso della valutazione dell’operato dei dirigenti scolastici, rispetto alla quale sono il 64% i alla valutazione.

Il sondaggio nazionale

Le indicazioni giungono da un sondaggio nazionale svolto dalla rivista La Tecnica della Scuola, al quale hanno partecipato oltre mille lettori: di questi, nell’80% dei casi sono stati insegnanti, nel 9% genitori. Poco più del 4% sono le risposte dei dirigenti. Gli studenti, che partecipano in quantità irrisoria al sondaggio, non sembrano quindi particolarmente interessati all’argomento.

Per andare un po’ a fondo nei dati, i docenti che hanno risposto alle nostre domande si dicono in 196 favorevoli alla valutazione della propria categoria, in 598 contrari. Ma quando passano a rispondere sui dirigenti scolastici, sono in 507 a dire di alla valutazione dei propri capi d’istituto, contro 277 contrari. Va notato anche che, tendenzialmente, chi accetta di farsi valutare è favorevole anche all’idea della valutazione del Ds; mentre tra chi dice di no alla valutazione della propria categoria, poi non ha difficoltà a pretendere che ad essere valutati siano gli altri. Insomma, i favorevoli sono favorevoli per tutti. I contrari spesso sono contrari solo per sé.

Quanto ai dirigenti mostrano numeri molto più variegati al proprio interno. I favorevoli alla valutazione dei docenti sono 16, i contrari 29. E sulla propria valutazione di dirigente, a favore si dicono in 11, contro in 18. Numeri, tuttavia, troppo bassi per essere significativi.

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La provenienza delle risposte

Da dove provengono le risposte? In maggioranza dal Sud Italia, considerando anche le Isole, per un totale di circa il 51% di risposte. A seguire il Nord, che risponde nel 35% dei casi e infine il Centro con un 18% di risposte.

Sempre esaminando le risposte risulta che, grosso modo, l’interesse per l’argomento è trasversale, su tutti i gradi della scuola dell’obbligo , quindi dalla primaria alla secondaria di secondo grado. Minimo è invece il coinvolgimento della scuola dell’infanzia (5,7% di risposte), un dato che valutiamo come la convinzione, da parte del relativo corpo insegnante, che il tema della valutazione riguardi solo chi, a sua volta, valuta i ragazzi con giudizi o scale numeriche.

Perchè si parla oggi di valutazione di docenti e dirigenti? Perché in occasione del convegno di Flc Cgil sulla valutazione, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, non ha escluso l’ipotesi che per una completa diagnosi del sistema scuola possa giovare una raccolta di dati relativa anche all’operato del personale scolastico.

Precisiamo che l’indagine è stata realizzata dalla testata giornalistica “La Tecnica della Scuola” nel periodo che va dal 25 ottobre al 27 ottobre 2021. Hanno partecipato 1.013 soggetti. Il sondaggio non ha carattere di scientificità: i risultati derivano da conteggi automatici.