A Napoli è “emergenza minori”: a lanciare l’allarme sono il prefetto e il sindaco del capoluogo campano.
Ne parla il quotidiano anche il quotidiano Il Riformista che riporta dati allarmanti: a Napoli ci sono quartieri dove il tasso di dispersione scolastica supera il 50 per cento. Mentre in Campania i ragazzi che hanno lasciato precocemente la scuola superano il 18% (il tasso nazionale è del 13,8%), mentre l’indice della povertà relativa è del 27,5% (la media nazionale è di poco superiore al 22%).
Il Riformista riporta anche una dichiarazione emblematica di Daniela Pes, dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo “Russolillo” del quartiere napoletano di Pianura: “Ci vorrebbe un esercito di assistenti sociali per tutti i casi che devono essere attenzionati; ci vorrebbe un maggiore accordo anche con il servizio centrale del Comune che perde di vista le modalità di lavoro, le forme di comunicazione e le priorità d’intervento. L’anello finale, però, è il tribunale con cui dovremmo lavorare a stretto contatto perché non deve essere solo un’istituzione punitiva, ma un’istituzione che responsabilizzi le famiglie e non arrivi a sentenziare che tutto sommato un ragazzino può scegliere di non andare a scuola”.
A Napoli, come anche in altre aree del territorio nazionale, si confida nei fondi del PNRR per attivare progetti educativi che consentano di combattere il fenomeno della dispersione (le risorse ammontano complessivamente a 1,5 miliardi di euro); lo scorso anno sono serviti un po’ a questo scopo anche i fondi destinati dal Ministero per realizzare progetti estivi anche con la collaborazione del cosiddetto terzo settore.
Ma per intervenire in modo sistematico e strutturale, il Ministro ha istituito di recente anche un Gruppo di lavoro per il contrasto della dispersione scolastica e la riduzione dei divari territoriali che dovrà con l’obiettivo di definire indicazioni e linee guida generali da mettere a disposizione delle istituzioni scolastiche
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