Categorie: Attualità

A Roma sfilano in 10mila per l’altra Europa: basta dominio della finanza e politiche liberiste

Vogliamo un’altra Europa, quella dove il “prima gli italiani, gli inglesi i francesi”, si trasformi in “prima noi tutte e tutti”, europei del nord e del sud, dell’est e dell’ovest.

Nativi e migranti, uomini e donne. Lo ha detto Piero Bernocchi, portavoce nazionale dei Cobas, che il 25 marzo, mentre i leader dei 27 dell’Unione Europea sottoscrivevano la dichiarazione congiunta in Campidoglio, sfilava in uno dei cortei che si sono svolti per le vie della capitale: quello de “L’altra Europa”, composto da alcune migliaia di persone, molte delle quali legate a strutture sociali, sindacali e politiche, italiane ed europee.

“Siamo consapevoli – ha detto Bernocchi – che, per salvare l’Europa dalla disintegrazione, dal disastro sociale ed ambientale, dalla regressione autoritaria, bisogna cambiarla profondamente, impedendo la prosecuzione delle politiche liberiste e di ‘austerità’”.

 

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“Nei discorsi iniziali e finali, e durante il corteo, è emersa da parte di tutti gli intervenuti la consapevolezza della drammaticità del momento, poiché – ha continuato il leader dei Cobas – un grande patrimonio comune, fatto di conquiste e avanzamenti sul terreno dei diritti e della democrazia, si sta criminalmente disperdendo insieme allo stato sociale, a speranze e ad aspettative, a causa di distruttive e ottuse politiche liberiste e di austerità, trattati ingiusti, dominio della finanza, respingimenti, dilagante precarizzazione del lavoro, discriminazione di donne e giovani, crescita a dismisura, anche in Europa, di diseguaglianza e povertà”.

Secondo Bernocchi, “un’altra Europa è necessaria, urgente e possibile e per costruirla dobbiamo agire. Pensare di scampare alla crisi tornando indietro di venti anni, ripristinando le monete nazionali e la liretta, le barriere doganali e le frontiere chiuse all’interno dell’Europa significherebbe aggravare ulteriormente la situazione sociale nel nostro paese e in Europa, e incentivare tutte le pulsioni ultra-nazionaliste, identitarie, razziste, xenofobe e di chiusura verso l’accoglienza e la solidarietà verso gli ultimi della Terra”

Nei prossimi giorni, le forze che hanno costituito l’alleanza di “La nostra Europa” si incontreranno per valutare come dare seguito alle iniziative di questi giorni e come articolarle a livello nazionale ed europeo.

Alessandro Giuliani

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