I lettori ci scrivono

A scuola denigrazione e offese a tutta birra

Con l’inizio del muovo anno scolastico attenzione alta deve essere posta verso il rispetto della dignità degli insegnanti, da tempo oggetto di attacchi discriminatori da parte dei genitori e degli alunni.

Bisogna adoperare tutti i mezzi e le energie possibili ai massimi livelli per incrementare la considerazione sociale verso la scuola e i docenti.

Offendere e dileggiare gli insegnanti assume la connotazione di oltraggio al pubblico ufficiale. Per questa ragione occorre richiamare l’attenzione sulla diffusione di un uso indiscriminato dei social.

Infatti si è ormai diffuso il malvezzo da parte dei genitori “tecnologici” di creare gruppi su WhatsApp per scambiarsi le informazioni e sapere ogni cosa che accade tra le mura scolastiche. Spesso i messaggi che veicolano sono a volte offensivi verso la classe docente e tendenti a screditare, calunniare, sminuire i docenti, creando antagonismi e dissapori.

È costume dei genitori ritrovarsi nei paraggi della scuola, dopo l’ingresso dei propri figli nelle aule, e intrattenersi per discutere non di come migliorare e rendere più produttivo il lavoro dei docenti e quindi creare un clima costruttivo tra scuola e famiglia, ma di distruggere, o meglio annientare le strategie didattico-educative degli insegnanti mettendole continuamente in discussione.

Utilizzare gli strumenti multimediali per calunniare e mettere in dubbio il lavoro e l’operato dei docenti è veramente una cosa abominevole, perché si finisce in siffatto modo di deprimere il ruolo sociale dei docenti facendo perdere di prestigio all’istituzione scuola.

Gli insegnanti hanno bisogno di riconquistarsi il ruolo sociale e per permettere che ciò avvenga ha bisogno del supporto della famiglia e non di genitori che, davanti ai cancelli della scuola, vanno quotidianamente spettegolando sulle scelte e iniziative didattiche messe a punto dai docenti per poi andare a giudicare positivamente oppure negativamente.

Le strategie didattiche e la valutazione degli apprendimenti degli alunni non sono prerogativa dei genitori ma dei docenti che sono anche educatori in quanto chiamati a collaborare con la famiglia e non surrogati.

Mario Bocola

I lettori ci scrivono

Articoli recenti

La lezione di educazione sessuale non s’improvvisa, la Cassazione conferma le colpe di una docente: ha turbato gli alunni, genitori d’accordo

Un docente di scuola primaria non può improvvisare una lezione sull’educazione sessuale e sull’affettività: si…

02/05/2024

Valditara: più arte e musica nei programmi scolastici già dalla primaria, così diverse abilità e talenti che ogni alunno ha dentro sé esploderanno

"Arte e musica possono avere sempre più spazio nei nostri programmi scolastici, per questo ho…

02/05/2024

Organico aggiuntivo ATA Pnrr e Agenda Sud, se c’è rinuncia all’incarico la scuola può scorrere la graduatoria d’istituto

Qualora il personale ATA interessato rinunci all’incarico relativo all'organico aggiuntivo Pnrr e Agenda Sud, resta…

02/05/2024

Alunni distratti e svogliati, il docente non può fare miracoli ma può modellare la didattica in base ai problemi della classe

Gli alunni distratti possono rappresentare una sfida per gli insegnanti in classe. Spesso sono facilmente distratti da stimoli…

02/05/2024

Ata 24 mesi e proroga collaboratori scolastici PNRR e Agenda Sud: facciamo chiarezza

Nell’appuntamento di oggi con la rubrica di consulenza scolastica, il prof. Lucio Ficara risponde ad alcune domande sul concorso…

02/05/2024

Insulti volgari tra alunni, la supplente li usa come spunto e parla di sessualità in aula: licenziata, comportamento inappropriato

Si parla ancora di educazione sessuale a scuola, ma stavolta in relazione ad un caso…

02/05/2024