A Volterra la prima scuola detenuti-non detenuti

Ha ricevuto anche gli apprezzamenti del ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza: si tratta del corso di studi a indirizzo alberghiero avviato dalla Provincia di Pisa e dalla direzione della casa di reclusione Volterra (Pisa), che da quest’anno scolastico vede protagonisti dieci studenti detenuti e un pari numero di alunni adulti non detenuti. Con le lezioni che si svolgono all’interno del penitenziario. L’iniziativa, caso unico almeno in Europa, è stata toccata con mano il 20 ottobre anche dal responsabile del Miur. Che ha mostrato il suo apprezzamento.
L’esponente del governo ha anche consegnato agli studenti più meritevoli gli attestati di merito e ha espresso “soddisfazione per i risultati ottenuti nel carcere di Volterra anche nel campo dell’istruzione” tanto da annunciare l’impegno “ad approfondire il tema domani nel corso di un incontro con il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri”.
Il carcere di Volterra, ha spiegato il presidente della Provincia di Pisa, Andrea Pieroni, che ha accompagnato il ministro nella sua visita, “è un modello internazionale dove scuola, lavoro e teatro rendono attiva e stimolante la vita in carcere ed è un istituto che fornisce concrete opportunità di reinserimento, attraverso istruzione e formazione”.
L’assessore provinciale all’istruzione Mirian Celoni ha sottolineato che da “Spagna e Germania stanno arrivando richieste di informazioni sul progetto volterrano e per questo abbiamo promosso un evento internazionale di studio e approfondimento per consentire anche ad altre carceri di avviare corsi scolastici di questo tipo”.
“Ma stiamo lavorando – ha concluso Celoni – anche a un accordo con l’università di Pisa per facilitare lo studio e la frequenza a distanza dei detenuti che intendano conseguire una laurea”. Un traguardo, quello del diploma di laurea, che attraverso l’integrazione con alunni non detenuti potrà sicuramente essere raggiunto con maggiori stimoli.
Alessandro Giuliani

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