Abolire la riforma Gelmini: Idv e Rifondazione d’accordo

Le elezioni politiche si avvicinano e i partiti definiscono le migliori strategie comunicative sulle linee guida programmatiche riguardanti i futuri scenari del mondo scolastico. A tal proposito si è svolto a Roma un incontro tra esponenti della FLC CGIL e dei partiti politici di sinistra.
 In particolare Rifondazione e Italia dei Valori si sono trovati d’accordo nella proposta di cancellare la riforma Gelmini e restituire i finanziamenti sottratti in quest’ultima legislatura alla scuola. Per far ciò, dicono i due partiti politici, è necessario “rinegoziare il fiscal compact e invertire la rotta sul pareggio di bilancio”.
 E’ utile ricordare che per cancellare la riforma Gelmini si devono abrogare diverse leggi, a partire dalla Legge 133/2008, un atto normativo adottato il 25 giugno 2008 sotto il Governo Berlusconi IV. Questa legge riguarda principalmente la finanza pubblica, ma sono presenti anche alcuni provvedimenti per il mondo scolastico e universitario (in particolare, gli articoli 15, 16, 17, 64 e 66). 
Va abrogata anche la Legge 169/2008, un atto normativo adottato il 30 ottobre 2008 che contiene una serie di modifiche inerenti al sistema della pubblica istruzione italiano. Questo decreto, tuttavia, riguardò essenzialmente le scuole primarie (ex elementari) e secondarie (ex medie e superiori): le principali novità in materia di istruzione universitaria erano contenute nella finanziaria triennale (legge 133/2008) e nel successivo decreto sulle università. 
Stessi provvedimenti per il Decreto-legge 10 novembre 2008 n. 180 convertito con la legge di conversione, 9 gennaio 2009 n. 1 (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 6 del 9 gennaio 2009) (Disposizioni urgenti per il diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca). Per concludere ma non ultima in importanza la legge n. 240/10 del 30 dicembre 2010 (Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l’efficienza del sistema universitario), pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 14 gennaio 2011.
 Una legge che modificherà radicalmente tutto il sistema universitario; i suoi effetti vedranno la luce gradualmente poiché la sua applicazione dipende dall’emanazione di numerosi decreti attuativi.

Aldo Domenico Ficara

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