Gli 850 studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bari sono confinati in aule minuscole, in un fabbricato adatto più che altro ad ospitare appartamenti, obbligati dividersi per fare lezione. Infatti, basta farsi un giro tra i corridoi dell’Accademia per capire come gli studenti dispongano di spazi non sufficienti a poter svolgere adeguatamente il loro studio.
Sulle porte delle aule c’è addirittura scritto il numero massimo di ragazzi che la stanza può contenere. L’aula numero 17 ad esempio ospita al massimo 16 allievi.
Gli spazi appaiono veramente inadeguati: il materiale da lavoro (cavalletti da disegno, tele, banchi, apparecchi per produrre luce per le foto, pennelli, tavolozze e proiettori) è tutto ammassato e disposto in maniera disordinata e i ragazzi non riescono neanche a disegnare per quanto debbano stare così vicini gli uni agli altri.
Oggi l’Accademia si trova ancor di più in emergenza: non solo gli studenti baresi non hanno ottenuto una nuova sede, ma rischiano seriamente di veder chiudere la propria facoltà.
Infatti, il ministero dell’Istruzione, di cui l’Accademia farebbe parte, dovrà pagare 5 milioni di arretrati di affitto e bollette richiesti dalla neo costituita Città Metropolitana di Bari. Nel caso lo facesse, difficilmente lo farà per gli anni a venire.
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