Il movimento GAE IN RUOLO – NON UNO DI MENO accoglie con positività buona parte dell’accordo raggiunto oggi sulla mobilità tra governo e sindacati. L’accordo risulta equilibrato nel suo togliere finalmente la differenziazione in fasi che divideva la categoria insegnanti in gruppi e sottogruppi e nel suo dare la possibilità ad i Residuali Gae di poter essere assunti.
Anche la scelta di mobilità su scuola ci vede assolutamente favorevoli, così come l’eliminazione del vincolo triennale.
Ci fa restare contraddetti invece la permanenza della discriminazione del servizio pre-ruolo nelle scuole PARITARIE. Le tabelle di valutazione dovevano prevedere anche gli anni di insegnamento in tali scuole. Migliaia e migliaia di docenti, infatti, hanno lavorato per anni ed anni in scuole paritarie, spesso percependo importi irrisori o addirittura gratis e questi sacrifici non possono essere dimenticati o eliminati con un colpo di spugna. E questo i sindacati lo dovrebbero saper bene visto le tante denunce degli ultimi anni. Non si può far finta di nulla o guardare da un’altra parte.
Come può il segretario della Uil Scuola, Pino Turi, affermare: “Con la revisione delle tabelle di valutazione, si vuole mettere in sicurezza l’accordo dagli innumerevoli ricorsi legali che stanno stravolgendo i diritti dei lavoratori stessi.” Il segretario sa che la maggior parte dei ricorsi riguardano proprio il non valutare gli anni di insegnamento in paritaria né per la mobilità né per la ricostruzione di carriera?
Per tutti questi motivi chiediamo sia alle associazioni sindacali confederali: CGIL, CISL, UIL, SNALS e GILDA (che a quanto pare non ha firmato l’accordo) di tornare ad un tavolo di trattativa col governo e chiudere una volta e per sempre questa pagina discriminante della scuola italiana.
Gli anni di servizio nella scuola PARITARIA vanno valutati come quelli della scuola statale, sia per ciò che concerne la mobilità sia per la ricostruzione di carriera.
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