I lettori ci scrivono

Ai nostri amati Pastori della chiesa e alle autorità politiche italiane

Angosciati, afflitti, amareggiati, sconfortati.
Ecco gli stati d’ animo degli insegnanti di religione cattolica, attoniti alla notizia del comunicato diramato il 14 dicembre, dall’ufficio per le comunicazione sociali della conferenza episcopale Italiana, che ha avuto per oggetto la raggiunta intesa tra il presidente della Cei e la ministra italiana dell’istruzione, ai sensi dell’art. 1bis, comma 1 della legge 159 del 2019, in vista di un prossimo concorso degli insegnanti di religione cattolica.

E’ venuta meno la prospettiva di veder riconosciuta la professionalità di questi insegnanti, attraverso una procedura concorsuale che rispettasse i tanti anni di lavoro precario, a servizio della scuola e della chiesa italiana. Docenti che insegnano, da oltre 20 e più anni nella scuola, molti vincitori del concorso 2004, che un concorso svolto secondo l’art. 1bis non contribuirà alla stabilizzazione.

E’ inutile dire che molti di questi insegnanti hanno famiglie monoreddito, qualcuno con disabilità in famiglia. Proprio adesso che ci accingiamo al Natale, con una situazione di crisi dovuta al covid19, questi insegnanti vengono colti di sorpresa. Immaginate Amatissimi Pastori e voi politici italiani, l’angoscia di questi ultimi, che in età avanzata saranno costretti nonostante acciacchi a rimettersi in gioco, iniziare di nuovo a studiare, e competere con giovani di 20 anni. Credo che loro l’abilitazione, il loro ruolo, l’abbiano meritato sul campo dove hanno combattuto, e ancora combattono la buona battaglia della fede cristiana. Non dico non è giusto, ma dico non è equo, trattare questi insegnanti come ultimi arrivati. Se hanno lavorato bene per anni perché sottoporli a prova concorsuale, se riconosciuti anche dallo stato come bravi insegnanti perché cacciarli. Anni di insegnamento senza sbavature e senza demeriti, non meritano di finire così, come se non fossero mai esistiti.

Vi prego in nome di quel bambino, (Gesù) che sta per nascere, di mettere gioia, speranza, nei cuori di questi insegnanti, fate che il miracolo si avveri. Vi ringrazio di cuore vi auguro un buon e santo Natale.

Antonio Scala

I lettori ci scrivono

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