Alternanza Scuola/Mondo del lavoro: il Miur sbaglia

Nel 2003 il legislatore incaricò il governo di “Definire le norme generali sull’istruzione” per realizzare il “Sistema educativo di istruzione e di formazione”. Un mandato che esplicitava la finalità del sistema scolastico e che specificava significato e relazioni di parole e di concetti: “E’ promosso l’apprendimento in tutto l’arco della vita e sono assicurate a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare le capacità e le competenze, attraverso conoscenze e abilità, generali e specifiche, coerenti con le attitudini e le scelte personali, adeguate all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro, anche con riguardo alle dimensioni locali, nazionale ed europea”.

La parte finale della norma, oltre a vincolare la problematica dell’alternanza scuola/mondo del lavoro, richiedeva l’identificazione dei parametri per soppesarne “l’adeguatezza”.

Le capacità e le competenze, “generali e specifiche”, sono l’interfaccia che il Piano Triennale dell’Offerta Formativa deve predisporre: costituiscono il fondamento dell’autogoverno del sistema educativo. Esse “riflettono le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della programmazione territoriale”. [Può essere utile ricordare che si definisce competenza il comportamento esibito da chi affronta un compito, comportamento da cui traspaiono le capacità e le abilità in gioco. In rete: “La promozione delle competenze” ne mostra una coerente applicazione].

La natura dell’alternanza è identificata: essa costituisce il feed-back di sistema. Le aziende che ospitano gli studenti hanno il compito di misurare il grado di conseguimento dei traguardi del Piano Triennale.

I lettori ci scrivono

Articoli recenti

Elezioni CSPI: secondo Unicobas un’occasione importante per riaprire il dibattito sul tema della rappresentatività dei sindacati

A pochi giorni dalla data del 7 maggio, quando nelle scuole si voterà per rinnovare…

04/05/2024

Niente ‘gita’ chi ha una brutta pagella pure se disabile o bes, Valditara critico: il merito non è la media aritmetica dei voti

Anche il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, boccia sonoramente la decisione presa dal…

04/05/2024

Edilizia scolastica, un tema trascurato; ma senza spazi adeguati è impossibile fare “didattica attiva”

Fra le molteplici segnalazioni dei lettori che hanno partecipato alla nostra iniziativa “Dillo al Ministro”…

04/05/2024

“Cred’io ch’ei credette ch’io credesse”. Elogio del congiuntivo e del pensiero critico

Nelle ultime settimane è tornata in primo piano con grande eco social, la mai sopita…

04/05/2024

Il solito “falso mito” delle scuole speciali: Ora basta!

Alle recenti roboanti dichiarazioni dell’editorialista Galli della Loggia sulle scuole speciali hanno fatto eco in…

04/05/2024

Una classe di Torino visita una radio per terminare un podcast: esclusi 7 alunni con la media sotto l’8! Proteste: questo è il merito?

Social e nuove tecnologie sono sempre più presenti nella vita dei giovani. Anche a scuola.…

04/05/2024