C’è la società liquida, di cui parla Zigmut Baumann c’è la cultura liquida (spicciola e raccogliticcia), ci sono gli studenti liquidi e ci sono anche le famiglie liquide, quelle che lasciano dormire i propri figli per mandarli a scuola con tutti i loro comodi.
Sono, infatti, sempre più frequenti i casi di alunni che entrano alla seconda, se non addirittura alla terza ora a scuola (tra le 9.30 e le 10.30) e che una volta in classe sbadigliano e sonnecchiano perché ormai sono abituati alle ore piccole.
Alzarsi alle sette la mattina per andare a scuola è una cosa da “sfigati” e ci sono famiglie che lasciano tranquillamente i figli a casa a dormire. Non sanno che la scuola rappresenta il lavoro per gli studenti e lo studio, un impegno.
Ma, ormai, la fatica, il sacrificio, il sudore e le levatacce per studiare sono diventate una realtà. Esiste, purtroppo, una emergenza sociale paurosa, uno stato di povertà relativa e, in molti casi, assoluta accompagnata da un evidente disagio sociale che si ripercuote sulla scuola.
E, per di più, gli alunni che entrano a scuola quasi sempre in ritardo dimenticano a casa libri, quaderni e altro occorrente scolastico. Come sono lontani i tempi di una volta!
Mario Bocola
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