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Alunno sbatte la testa del compagno sul banco: genitori chiedono alla scuola di mandarlo via e i figli non entrano in classe

Si parla ancora di bullismo e violenza nelle scuole italiane. Stavolta una classe intera di una scuola media, nel ferrarese, stanca delle angherie di un compagno violento, ha deciso di non presentarsi e non seguire le attività didattiche per dare un segnale forte.

Escalation di violenza

Come riporta La Repubblica, di recente questo studente, di tredici anni, ha sbattuto violentemente la testa di un compagno sul banco; questa la goccia che ha fatto traboccare il vaso. “Abbiamo paura di…”, con il nome del ragazzo, più grande di loro, che è aggressivo in classe. Con i ragazzini delle medie anche nonni e genitori. Gli studenti sono rimasti seduti per terra all’ingresso dell’istituto per manifestare.

L’ultima aggressione del bullo è avvenuta mentre l’insegnante era intento a sistemare delle verifiche. A parlare con famiglie e ragazzi la docente vicaria dell’istituto. I genitori chiedono di mandare via l’alunno ma la scuola vuole percorrere altre strade, educative.

I dati del bullismo e del cyberbullismo

L’indagine dell’Osservatorio indifesa di Terre des Hommes e OneDay Group, i cui risultati sono stati diffusi in occasione del Safer Internet Day, il 6 febbraio, racconta che i giovani della Generazione Z (coloro che sono nati tra la fine degli anni ‘90 e all’inizio della seconda decade del 21° secolo) temono, quando sono, in rete cyberbullismo e revenge porn.

Dall’indagine, a cui ha contribuito anche la community di ScuolaZoo, il 65% dei giovani tra i 14 e i 26 anni, dichiara di essere stato vittima di violenza e tra questi il 63% ha subito atti di bullismo e il 19% di cyberbullismo. L’indagine ha coinvoltooltre 4 mila ragazzi e ragazze tra i 14 e i 26 anni.La percentuale di chi ha subito una violenza, sia fisica che psicologica, sale al 70% se si considerano le risposte delle ragazze e all’83% tra chi si definisce non binario e scende al 56% tra i maschi. Anche le tipologie di violenza subite sono diverse tra i generi, a eccezione delle violenze psicologiche e verbali, che colpiscono ugualmente maschi e femmine.

È più maschile, invece, il bullismo (68% maschi e 60% femmine), mentre il cyberbullismo sembra colpire di più le ragazze (21% femmine e 16% maschi).
Tragli atti di violenza più segnalati dalle ragazze c’è ilcatcalling, ovvero commenti di carattere sessuale non graditi ricevuti da estranei in luoghi pubblici, al 61% e le molestie sessuali al 30%; tutte le tipologie segnano percentuali più alte tra chi si definisce non binario.

Inoltre, bullismo e cyberbullismo, così come le violenze psicologiche e verbali, prendono di mira soprattutto l’aspetto fisico (79%), a seguire l’orientamento sessuale (15%), la condizione economica (11%), l’origine etnica e geografica (10.5%), l’identità di genere (9%), la disabilità (5%) e la religione (4%).

È la scuola, con il 66%, il luogo percepito dove è più probabile essere vittime di violenza, seguito dal web, indicato dal 39% delle risposte. Se si guardano le risposte delle ragazze, Internet è al terzo posto (36%) la strada al 41%, che arriva invece al quarto posto al 36% tra chi si definisce non binario.

Le risposte del campione dicono anche che, oltre al cyberbullismo e il revenge porn,le preoccupazioni dei giovani della GenZ sono anche il furto d’identità e la perdita della privacy e l’adescamento da parte di estranei con il 35%, le molestie al 30%, l’alienazione dalla vita reale è al 25%, lo stalking al 23%, la solitudine al 9% e il sentirsi emarginati con il 6%. È solo l’1%, che ritiene invece che sul web non si corrano rischi.

Il corso

Su questi argomenti il corso Uso dei social e cyberbullismoin programma dal 23 maggio, a cura di Paolo Bozzaro.

Redazione

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