Le assunzioni non saranno 150mila. E nemmeno 120mila, come si era detto negli ultimi giorni. A sentire il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, a margine dell’incontro tenuto il 27 febbraio al Nazareno con i vertici del Partito Democratico, le immissioni in ruolo saranno molte di più: a quanto si apprende delle agenzie di stampa, il responsabile del Miur avrebbe detto che sono “180mila insegnanti a settembre saranno assunti”. Si tratterebbe di una cifra clamorosa, addirittura superiore di quasi 40mila unità rispetto a quella indicata nella prima versione della Buona Scuola: talmente grande da far pensare dove possa avere trovato la copertura economica aggiuntiva il Governo, dal momento che le ultime notizie davano il Mef imbufalito per la mancanza di fondi a disposizione per soddisfare l’immissione in ruolo di 120mila docenti precari abilitati. A meno che il ministro non abbia “dimenticato” di dire che le assunzioni si spalmerebbero anche sul 2016.
E così è andata: in serata, infatti, sarà Renzi a specificare che le 180.000 assunzioni sono la somma delle stabilizzazioni di precari previste a settembre e degli “ingressi” di nuovi insegnanti conseguenti al concorso che verrà bandito: indiscrezioni quantificherebbero i vincitori del concorso in una cifra che va dalle 40mila alle 60mila unità. Nel primo caso, le assunzioni “originarie”, dei precari per intenderci, rimarrebbero pressoché immutate rispetto al piano iniziale; nel secondo, invece, mancherebbero all’appello 20mila posti.
Sempre in serata, però, arriva un’ultima agenzia di stampa, stavolta Tmnews, che cambierebbe ulteriormente il quadro: “i provvedimenti sulla scuola – si legge nel “lancio” delle ore 20.00 –arriveranno in Consiglio dei ministri martedì prossimo, consentendo, tra l’altro, 180mila assunzioni entro l’anno scolastico 2018-2019″. In tal caso, il quadro cambierebbe ulterirmente: si tratterebbe, infatti, di una “spalmatura” delle assunzioni addirittura su quattro anni.
A questo punto, però, è meglio fermarsi con le ipotesi. Sarebbe senz’altro più utile ragionare sui fatti. Lo stesso premier, sempre incontrando i gruppi del Pd sull’agenda del governo, ha confermato che lunedì il governo tirerà le fila per portare martedì in consiglio dei ministri il decreto e il ddl sulla Buona Scuola.
Mentre si svolgeva l’incontro, fuori il Nazareno una trentina di studenti ha protestato per una quindicina di minuti contro la riforma della scuola. “La scuola è pubblica e non si tocca, la difenderemo con la lotta”, hanno urlato urlano. Qualcuno, riferisce l’Ansa, ha anche lanciato dei fumogeni. Le forze dell’ordine sono intervenute subito ad arginare la protesta e provano ad allontanare gli studenti, che continuavano a urlare: “Renzi vattene”. Nella sede del Pd il premier sta presiedendo un dibattito sulla scuola.
Gli studenti hanno anche tenuto a precisare che domani, sabato 28 febbraio, saranno in piazza contro la Lega: “Odio la Lega”, hanno urlato.
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