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Asili nido e scuole dell’infanzia: è troppo complicato spendere i fondi del PNRR; la denuncia dei Comuni

Non sarà facile spendere i miliardi di euro che il PNRR assegna agli Enti Locali per la costruzione di nuovi edifici scolastici e l’ammodernamento di quelli già esistenti.

Lo denunciano i Comuni aderenti all’Anci con una nota inviata al Governo nei giorni scorsi.

Molte le criticità segnalate dagli enti locali, ma quelle che sembrano influire di più sulla realizzazione dei progetti hanno a che fare soprattutto con i tempi, a partire dal fatto che tutto dovrebbe essere pronto entro il 31 marzo prossimo per poter dare l’avvio definitivo ai lavori.
Il tutto complicato dal fatto che – dicono sempre i Comuni – negli accordi di concessione per ottenere i fondi dal Ministero ci sono norme molto rigide.
Nel complesso si parla di 4,7 miliardi per che dovranno servire per realizzare 2.189 interventi (333 nelle scuole dell’infanzia e 1.857 negli asili nido e nei poli); altri 381 progetti saranno coperti dai 700 milioni messi a disposizione dal bando del marzo 2021.

Il problema lo spiega anche Il Sole 24 ore in un articolo d pochi giorni fa. Il nodo sta tutto nelle 19 pagine della proposta di accordo che i sindaci dovranno sottoscrivere per consentire al Ministero di erogare concretamente il finanziamento.
“In larghissima parte – si legge sul quotidiano – le 19 pagine sono concentrate nel lungo elenco degli obblighi in capo al soggetto attuatore, articolati in 28 punti dall’articolo 5; altrettanto ricco è l’impianto delle cause, 13, che possono fa decadere il finanziamento, mentre sono 23 i casi che fanno scattare un taglio dal 10 al 25% dei fondi previsti”.
I Comuni sottolineano anche di essere “ancora in attesa dell’uscita della graduatoria dei beneficiari del Piano di messa in sicurezza e riqualificazione delle scuole, rientranti nella programmazione triennale nazionale”.
“Inoltre – aggiungono – diversi finanziamenti nazionali di edilizia scolastica, i cosiddetti “progetti in essere” confluiti nel PNRR, prevedono un termine unico di aggiudicazione fissato al 31 dicembre 2022; si tratta di interventi per i quali è assolutamente necessario uno spostamento della scadenza poiché non sono ancora perfezionati gli accordi di concessione e, per alcuni di essi, il nuovo ‘termine unico’ risulta anticipato rispetto alle scadenze precedentemente individuate”.

Insomma, i troppi vincoli e i tempi ristretti rischiano di mettere in difficoltà i Comuni che potrebbero non essere in grado di spendere i fondi europei.
Il Piano potrebbe quindi non andare in porto non per ragioni politiche ma per motivi burocratici e organizzativi.

Il progetto Next Generation Schools

Su questi temi il webinar gratuito PNRR Scuola 4.0: come progettare e realizzare classi innovative e laboratoria cura di Aluisi Tosolini e Alessandro Catellani, previsto per il 23 novembre.

Per gli istituti scolastici interessati, sono disponibili i percorsi formativi Next Generation Classrooms Next Generation Labs e il percorso di accompagnamento e supporto personalizzato Accompagnamento, co-progettazione e consulenza personalizzata per gli spazi della scuola nell’ambito del progetto Next Generation Schools in collaborazione con Casco Learning.

Il percorso si rivolge in primo luogo ai dirigenti scolastici, al loro staff, ai docenti e al personale tecnico e amministrativo chiamati a progettare e realizzare in ogni singola scuola gli interventi connessi  al PNRR, (Investimento 3.2: Scuola 4.0 – scuole innovative, nuove aule didattiche e laboratori, Framework Next Generation Classrooms (tutte le istituzioni scolastiche) & Framework Next Generation Labs (solo scuole secondarie di Secondo Grado).

Il team multidisciplinare di formatori e consulenti è composto da Aluisi Tosolini, Alessandro Catellani, Daniele Khalousi, Marcello Scaravella, Federico Dibennardo, Michelle Mazzotti, Stefano Manici, Stefania Mazza, Carlotta Pizzi e Enrico Carosio.

La scuola può richiedere il percorso completo o i singoli moduli al link sottostante.


Reginaldo Palermo

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