Ormai è tempo di mobilità. Il problema dell’esodo di numerosi docenti neoassunti in ruolo che dovranno avere l’ambito territoriale di titolarità è all’ordine del giorno.
Si tratta della mobilità a livello nazionale su tutti gli ambiti territoriali dei docenti assunti nella fase B e C del piano straordinario di assunzioni. Sono circa 50 mila docenti che corrono il serio rischio di finire in ambiti lontani dalla provincia di residenza.
Sul problema interviene la responsabile scuola di Forza Italia con un post sul suo profilo facebook che riprende una sua dichiarazione pubblicata dall’ANSA.
“A fronte delle mancate risposte della ministra dell’Istruzione, Forza Italia proseguirà nel suo impegno per ristabilire priorità e merito in relazione alla mobilità territoriale dei docenti. È necessario trovare il giusto equilibrio per salvaguardare sia la continuità didattica degli studenti sia le esigenze familiari dei docenti”. Lo afferma la deputata e responsabile scuola e università di Forza Italia, Elena Centemero. “Pensiamo, in particolare – prosegue – agli insegnanti immessi in ruolo nella fase B del piano di assunzioni che rischiano di essere particolarmente penalizzati avendo assunto un incarico a tempo indeterminato lontano dalle famiglie. Gli strumenti per intervenire ed evitare una disparità di trattamento ci sono, dai provvedimenti di utilizzo all’assegnazione provvisoria. Ci impegneremo perché vengano adottati, in particolare vorremmo chiarezza sull’utilizzo delle assegnazioni provvisorie per il prossimo anno scolastico”.
L’on. Centemero chiede chiarezza sulle assegnazioni provvisorie del prossimo anno scolastico, soprattutto chiede di sapere se i docenti neoassunti con la fase B e C del piano straordinario di assunzioni possano fare liberamente domanda di assegnazione provvisoria nella provincia di residenza o se invece, come pare, saranno bloccati per un triennio nell’ambito di titolarità senza potere essere assegnati in un ambito della provincia di provenienza.
La chiarezza chiesta dalla Centemero è fortemente condivisibile, perché l’incertezza su questa mobilità territoriale, professionale e annuale fa stare male molti docenti e le loro famiglie.
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