“Stabilizziamo per l’anno scolastico 2014-2015 circa 700 precari, abbiamo aperto una sperimentazione sulla valutazione degli insegnanti fatta dagli studenti, partiremo con un piano di trilinguismo che inizia al nido, abbiamo legato lavoro e scuola mediante l’apprendistato, inserendo il progetto Garanzia giovani sui banchi, infine sui contenuti riscopriamo materie quali geografia, scienze e musica, perchè aprono la mente e al mondo”.
“Bene quindi il Patto educativo. Neanche la nostra è una riforma. Sono una serie di atti concreti che abbiamo iniziato a compiere”.
“Sul tipo di scuola – spiega Rossi – chiederemo al ministro Stefania Giannini la possibilità di portare le superiori da cinque a quattro anni, perchè è così in tutta Europa”.
“La stabilizzazione dei precari noi l’abbiamo già fatta e significa offrire più posti di lavoro nella scuola, ma anche più ore d’insegnamento e meno per le attività collaterali. Vuol dire pure dare più stabilità nelle sedi periferiche, essendo prevista una permanenza in sede di almeno tre anni”.
“Per parlare di merito – afferma Rossi – bisogna valutare. Noi lo facciamo coi ragazzi e ci accingiamo ad aprire un tavolo col sindacato per premiare chi s’impegna di più”.
Ma il presidente Rossi punta pure al trilinguismo.
“Vuol dire – chiarisce – avere italiano, tedesco e inglese già dalla scuola dell’infanzia e portarle avanti fino al termine del percorso educativo. Partiremo col piano e puntiamo a un insegnante di lingua straniera in ogni scuola materna. Stiamo già lavorando alla graduatoria e con ciò offriremo altre opportunità occupazionali e premieremo il merito. L’obiettivo è un Trentino trilingue entro dieci anni e la scuola è uno degli strumenti”.
“A oggi – evidenzia Rossi – 118 scuole dell’infanzia hanno un progetto in inglese o in tedesco, in 455 classi della scuola elementare si insegna una materia in una lingua straniera e così in 249 classi di quella secondaria. Tutte le scuole superiori hanno l’insegnamento di una materia in lingua straniera al quinto anno”.
“Noi non aspettiamo – dice Rossi – che i giovani siano disoccupati: si comincia con l’apprendistato a scuola, concretizzando il sistema duale alla tedesca”.
Se puntiamo alle lingue, dobbiamo volere conoscere altre culture e materie come geografia o musica sono un mezzo straordinario”.
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