Mentre nel napoletano si indaga sull’omicidio dell’insegnante di sostegno Marcello Toscano, peraltro prossimo alla pensione, a Palermo la violenza che caratterizza il disagio urbano si fa sentire attraverso atti intimidatori e di vandalismo perpetrati ai danni delle scuole. A raccontarlo, il Giornale di Sicilia, che sul proprio profilo Twitter pubblica le foto della nuova incursione alla scuola Giovanni Falcone allo Zen, tra vetri rotti, una telecamera della videosorveglianza bruciata, inferriate divelte e una ventina di bossoli nel parcheggio.
“Anche oggi un grande dispiacere – scrive la preside, Daniela Lo Verde, secondo quanto riportato dal GDS – una grande preoccupazione: sono stati trovati tanti proiettili. La scuola è dei bambini e del quartiere, perché tanto accanimento? Ringrazio le forze dell’ordine per la costante presenza”.
Nel quartiere Zen le problematiche non sono di facile gestione. E i fondi del Pnrr contro la dispersione scolastica (l’Istituto Falcone ne è beneficiario, secondo quanto risulta dal decreto di riparto del MI) potranno agire sul territorio solo fino a un certo punto, ammesso che si riescano a costituire quei Patti di comunità necessari per creare una salda alleanza tra la scuola e la comunità che vi vive attorno.
Un gesto che la città non vive per la prima volta. Solo a gennaio era toccato all’asilo Peter Pan del Cep, del quale riportiamo l’immagine.
E in agosto, sempre il GDS riporta gli episodi avvenuti alla scuola Pio La Torre in via Nina Siciliana, dove i ladri hanno potuto fare ben due irruzioni in appena 24 ore, portando via una prima volta la telecamera, la seconda un computer, e mettendo a soqquadro le aule.
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