Attualità

Bianca Granato (M5S) ha perso la pazienza, la maggioranza potrebbe essere a rischio.

Sulla questione della formazione obbligatoria per i docenti che lavorano in classi con alunni con disabilità ritorna la senatrice del M5S con un post sulla sua pagina Facebook: “Sono d’accordo sull’art. 164 della legge di bilancio che prevede che i docenti che abbiano che fare con studenti con disabilità, anche se insegnano su posto comune, debbano aggiornare la formazione sulla disabilità con cui si devono confrontare, perché questo fa parte delle competenze necessarie a corredo della loro professionalità”.
“Ma ritengo fondamentale – aggiunge subito dopo – che quelle ore che si richiedono debbano essere adeguatamente retribuite e spero che i 10 milioni in più previsti in legge di bilancio non siano troppo pochi”.
Secondo Bianca Granato i soldi vanno trovati anche valutando “ogni spesa inutile o superflua da tagliare”; e fa anche alcuni esempi: “Vediamo a quanto ammontano i denari destinati alle scuole paritarie, al FUN (Fondo Unico Nazionale per la retribuzione di risultato dei Dirigenti Scolastici), all’INVALSI e facciamo un bilancio costi/benefici di tutte le misure previste per la qualità della scuola italiana, che passa necessariamente anche dal trattamento economico della sua classe docente e poi decidiamo”.
Prosegue la senatrice pentastellata: “Vediamo se il Partito Democratico che a breve farà dei tavoli sulla scuola vuole esprimersi su questi temi nella direzione da me indicata o in quella da sempre portata avanti attraverso la legge 107/2015”.
Per concludere con una “battuta” che suona anche come un avvertimento all’intera maggioranza: “Se non vedo un cambio di passo nelle politiche scolastiche, io non tacerò più e agirò come la coscienza mi indica, mi spiace per tutti”.
Granato non lo dice apertamente ma fra le righe lascia intendere che il suo voto favorevole sulla legge di bilancio non è affatto scontato.
E siccome al Senato la maggioranza è davvero risicata l’avvertimento di Granato non potrà passare inosservato.

Reginaldo Palermo

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