Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi scende in difesa dell’Istruzione pubblica. Lo fa partecipando al convegno ‘Next generation Eu e Pnrr. La sfida è iniziata’, in corso di svolgimento all’Università La Sapienza.
“Quando c’è un problema – ha detto Bianchi – si dice subito che è un problema della scuola, la scuola è lo specchio del Paese, il tornasole del Paese”.
Per il numero uno del dicastero bianco di Viale Trastevere, quindi, “i problemi della scuola ci sono, ma non sono problemi solo della scuola quanto del Paese”.
Il ministro dell’Istruzione ha anche ricordato che “nel censimento del 1951 in questo paese l’aspettativa di vita era di 63 anni e il Paese era contadino. Dopo 70 anni abbiamo forse la percentuale più alta d’Europa, 85 anni”.
Oggi, sempre secondo Bianchi, anche grazie alla scuola e allo stato assistenziale che in Italia tutela tutti, “il Paese è cresciuto: non è più un Paese contadino, arretrato, il welfare è cresciuto anche se non nello stesso modo in tutto il Paese. Negli Usa se c’è un incidente si chiede la carta di credito”.
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