Oltre un milione di persone stanno lavorando per riportare in classe i nostri ragazzi e le nostre ragazze in presenza e in sicurezza, afferma Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi a In Onda, su La7, chiamato a fare un resoconto sull’avvio dell’anno scolastico.
Il Ministro risponde alle domande incalzanti dei conduttori e del direttore dell’Espresso Marco Damilano sui temi della DaD, delle classi pollaio, delle mascherine, dell’organico docenti, ritornando ancora una volta sulla cifre degli investimenti dell’inizio scuola, numeri più volte snocciolati anche in audizione alla Camera e al Senato.
Sul tema degli organici Patrizio Bianchi si dice soddisfatto, ribadendo: “Tutti in cattedra settembre” e, sollecitato sulla fotografia circolata sui social della sposa in strascico bianco che firma il contratto in segreteria, su cui ha riferito anche il nostro direttore Alessandro Giuliani, il Ministro ribalta la questione, ponendola a suo favore: “È stato il nostro regalo di matrimonio – afferma con ironia – perché lei si aspettava di essere chiamata tra ottobre e novembre, non il giorno del suo matrimonio, e invece noi siamo riusciti a chiamarla a settembre”. Insomma, rivendica di avere messo in cattedra i docenti con largo anticipo rispetto agli anni scorsi.
Quanto alla DaD, nessun intervento generalizzato su Comuni o Regioni, rassicura, ma solo provvedimenti ben circoscritti attorno agli eventuali focolai. Quindi una classe o un istituto potrà lavorare con la didattica a distanza ma senza ulteriori estensioni territoriali come avveniva l’anno scorso. La DaD resta un’opzione, ma se ne farà un uso molto limitato.
Il Ministro viene incalzato anche sulle classi pollaio, espressione che continua a respingere, reputandola offensiva per gli stessi alunni. E ribadisce i numeri continuamente riferiti da qualche settimana a questa parte: “Solo il 2,9% delle classi non rispetta i canoni normativi superando il numero limite di 27 alunni e abbiamo stanziato risorse per lavorare con gli enti locali a risolvere lì le criticità”.
La curiosità dei giornalisti si posa anche sul tema del controllo del Green pass. Il Ministro risponde a Concita De Gregorio spiegandole il meccanismo del semaforo: verde si passa, in rosso è segnalato chi non dovesse possedere il Green pass, “ma solo il dirigente scolastico conoscerà l’esito del controllo e i dati non potranno essere registrati per questione di privacy”.
Le mascherine? Taglia corto, il Ministro: “Tutti le porteranno”.
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