Attualità

Bias del sopravvissuto, il matematico che salvava i piloti

Durante la seconda guerra mondiale, si è assistito per la prima volta all’uso massiccio dell’aviazione. Gli aerei, macchine all’epoca relativamente giovani, erano diventati tanto potenti e avanzati da poter segnare le sorti del conflitto.

Oltre ai caccia, agli aerei da trasporto, agli intercettori e ai siluranti, i veri protagonisti divennero i bombardieri pesanti. Motori sempre più potenti, materiali resistenti e un’aerodinamica in costante miglioramento permisero infatti nel corso degli anni Trenta di progettare aerei giganteschi, con due, tre o quattro motori, numerosi uomini di equipaggio e una capacità di carico, e quindi distruttiva, impressionante. 

Certo anche macchine costose, difficili da produrre, che richiedevano anche dieci uomini di equipaggio altamente specializzati. Le gravi perdite inflitte dalla contraerea e dai caccia nemici costavano tanto in termini umani ed economici. In questo senso l’esercito americano faceva tutto il possibile per limitarne le perdite.

Per questo venne istituito lo Statistical Research Group (SRG) alla Columbia University. Fra le tante attività di questo ente si decise di segnare sui modellini degli aerei tutti i danni riportati dagli apparecchi che tornavano dalle missioni. E qui avvenne qualcosa di molto interessante: l’analisi dei danni riportati portò inizialmente gli ingegneri americani a rafforzare le parti dove venivano registrati i colpi. Pareva logico: cerco di proteggere le parti più colpite.

Fino a quando il matematico ungherese Ábrahám Wald non si accorse che qualcosa non andava. Si accorse di un errore logico che oggi chiamiamo “bias del sopravvissuto”. Ovvero l’errore logico che commettiamo quando per valutare una situazione prendiamo in considerazioni solo gli elementi che hanno superato un determinato processo di selezione.

Cosa significa? Significa che l’indagine analizzava gli aerei che tornavano dalle missioni. Quindi i colpi registrati non erano stati letali, mentre era molto probabile che gli aerei che non erano tornati fossero stati colpiti proprio nelle altre aree. Wald capì dunque che bisognava fare esattamente il contrario: per limitare l’abbattimento degli aerei andavano rafforzate tutte le parte dove non erano evidenziati colpi. Il tempo gli diede ragione: studi più approfonditi dimostrarono che la sua strategia portava effettivamente a una sensibile riduzione degli abbattimenti.

Ábrahám Wald diede un contributo importante alla nascita teoria delle decisioni, quella splendida branca della matematica che oggi analizza e risolve con metodologie scientifiche problemi decisionali complessi.

Dario De Santis

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