Categorie: Estero

Brave a scuola, malpagate sul lavoro: la storia si ripete negli Stati Uniti

Anche negli Stati Uniti il livello di istruzione non è sempre proporzionale alle buste paga. Soprattutto se si fa un confronto tra lavoratori di sesso opposto. Da un recente rapporto della Casa Bianca è infatti emerso che mentre negli ultimi anni è sensibilmente aumentato il livello di istruzione e di reddito delle donne americane, nello stesso periodo gli uomini hanno continuato a guadagnare di più e le donne. Tanto che queste hanno maggiori probabilità di diventare povere all’improvviso.
I dati sono contenuti in una ricerca dettagliata e attendibile, poiché pubblicata dal governo americano proprio per verificare la situazione delle donne negli ultimi 50 anni. “Le donne hanno raggiunto gli uomini a livello di istruzione universitaria – hanno spiegato Valerie Jarrett, consulente del presidente Barack Obama, e Christina Tchen, capo dello staff della first lady – ma questo miglioramento nell’istruzione e nel coinvolgimento nel modo del lavoro non si è ancora tradotto in una uguaglianza di stipendi e reddito”.
Nel 2009, circa l’87 per cento delle donne americane con più di 19 anni aveva un diploma di scuola superiore, una percentuale leggermente più alta di quella dei maschi. Stessa percentuale invece per quanto riguarda la laurea: nel 2009 ce l’avevano il 28% degli uomini e delle donne. Mentre era maggiore la probabilità che nella fascia di età tra i 25 e i 35 anni fossero le donne, più degli uomini, ad aver frequentato un master.
Se è vero che negli ultimi 50 anni il tasso di occupazione delle donne con più di 20 anni è raddoppiato e si è stabilizzato al 61 per cento, è altrettanto vero che a fine mese lo stipendio delle quote “rosa” rimane decisamente inferiore. Questione di responsabilità, che vengono continuate ad essere nella gran parte dai casi affidate agli uomini. Ma c’è dell’altro: con l’emancipazione femminile, completata ormai da oltre vent’anni, le famiglie con una madre sola si sono moltiplicate. E sovrastano le cosiddette “mononucleari” con un padre solo. Per le donne rimaste sole e con prole, quindi, è evidente che se la situazione precipita possono diventare povere all’improvviso perdendo il lavoro. Se invece riescono ad organizzarsi, l’attività lavorativa può essere salva. Ma in ogni caso fare carriera sarebbe un’impresa titanica.
Alessandro Giuliani

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