Cari colleghi, bentornati. Oggi prende il via il nuovo anno scolastico e a nome della Tecnica della Scuola vi faccio i migliori auguri: ai docenti, al personale Ata e ai dirigenti scolastici.
Perché è grazie a questo mix di figure e professionisti che otto milioni di alunni torneranno in classe tra qualche giorno per crescere culturalmente e come cittadini.
Il nostro è un ruolo importante, delicato, centrale per la società, purtroppo non sempre riconosciuto come tale, nemmeno dalle famiglie.
Si riparte, quindi: lo si farà con diversi problemi irrisoli. Con dei Consigli di Classe a ranghi ridotti, ancora con troppi alunni per classe, con pochi assistenti e collaboratori scolastici, con laboratori obsoleti, aule e servizi igienici spesso indecorosi.
Poi c’è il problema del ricambio degli insegnanti, per il quale il Consiglio dei ministri ad inizio agosto aveva approvato un decreto, che però non è arrivato in Gazzetta Ufficiale: da oggi ci sono 40 mila docenti in pensione, il numero dei supplenti è altissimo, forse si supererà i 180 mila, mai così tanti, a partire dal sostegno. E gli stipendi rimangono tra i più bassi in Europa.
Sono queste le cose sulle quali è chiamato a mettere mano il nuovo Governo, guidato ancora da Giuseppe Conte.
Sarà fondamentale chi verrà scelto come ministro dell’Istruzione: alla scuola serve una figura autorevole, che conosca i problemi del settore. Molti chiedono che arrivi un docente e non sarebbe una pessima idea.
Ma per evitare che il suo operato si trasformi in una politica delle promesse, che in Parlamento si avanzino mille disegni di legge incompiuti, sarà ancora più importante il ruolo di chi approderà al ministero dell’Economia.
Sono troppi anni che il debito pubblico penalizza la scuola, considerata non come un investimento ma uno spreco. Ecco perché ci rivolgiamo al nuovo ministro del Mef: ci stupisca e cambi la storia!
Cogliamo l’occasione per ricordare al nostro pubblico che con il nuovo anno riprendono le attività di formazione della ‘Tecnica della Scuola’: si proporranno attraverso varie modalità, a partire dai comodissimi webinar, fruibili a costi modesti ed in qualunque momento. Sempre pagabili attraverso la carta del docente, che dai prossimi giorni verrà integrata dal Miur con altri 500 euro.
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