A cosa si riferiscano non si sa bene, ma sta di fatto che i sindacati confederali sostengono che con la recente riforma sulla “Buona Scuola” il Governo “prosegue nella scelta di assegnare potere ai dirigenti nominati dalla politica”.
Lo hanno messo, nero su bianco, nel comunicato con cui annunciano la manifestazione nazionale del 28 novembre.
Forse i tre sindacati non ricordano che, fino ad ora, per diventare dirigente scolastico è stato necessario partecipare ad un pubblico concorso, esattamente come accade per tanti altri settori del pubblico impiego.
A meno che – e questa sarebbe una notizia a dir poco clamorosa – i confederali abbiano notizia sulle intenzioni del Governo di bloccare il concorso per dirigenti scolastici di cui si parla da più di un anno per dare il via libera ad un diverso meccanismo di assunzione.
Ma forse – molto più banalmente – si tratta di un banale (e improvvido) artificio retorico per “scaldare gli animi” di docenti e Ata.
Certo è che da un comunicato sottoscritto dai segretari nazionali della funzione pubblica dei tre principali sindacati italiani ci si aspetterebbe maggiore precisione e forse anche maggior rispetto della realtà, ma alla resa dei conti è anche vero che nella vita non bisogna mai pretendere troppo.
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