Certi record dovrebbero far riflettere: può un insegnante aspettare 37 anni prima di firmare l’agognato contratto di immissione in ruolo, a soli due anni dalla pensione di vecchiaia? La protagonista è un’insegnante 63enne di educazione artistica, Vincenza D’Amico, nativa di Mussomeli, un paese in provincia di Caltanissetta, che dopo ben 37 anni di supplenze il 31 agosto è stata assunta a titolo definitivo: durante l’anno scolastico che ha preso il via oggi svolgerà il periodo obbligatorio di formazione, a distanza ed in presenza, poi sarà valutata ed al termine del prossimo, il 2012/2013 andrà in pensione.
In occasione della firma del contratto l’insegnante non è sembrata amareggiata. Anzi. Evidentemente in lei deve aver prevalso la gioia per aver raggiunto un obiettivo che lei stessa credeva di non poter mai centrare: l’attesa lunghissima, ha spiegato, si deve “a causa delle strane norme della burocrazia scolastica”: in ogni caso “la vita va presa con filosofia e in questo modo ho potuto lavorare godendomi la famiglia: vengo immessa in ruolo – ha aggiunto l’insegnante siciliana – in un periodo di grave crisi e considero ciò una fortuna” perché “mi viene da pensare a quelli che questo traguardo, con i tempi che corrono, rischiano di non raggiungerlo mai”. Una lezione di stile. E, purtroppo, con oltre 200.000 precari abilitati in lista di attesa, di estremo realismo.
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