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Carriera alias, altro istituto la approva: chi affronta un percorso di transizione potrà ufficialmente usare il nome scelto a scuola

Un nuovo istituto scolastico si aggiunge alla lista di quelli che hanno abbracciato le cause Lgbtq+ scegliendo di dare la possibilità ai propri studenti di adottare la cosiddetta carriera alias. La scuola in questione è l’istituto scolastico superiore Giulio Cesare di Bari. Si tratta del secondo istituto del capoluogo pugliese e dell’intera regione ad approvarla dopo il liceo scientifico Scacchi. Il tutto viene reso noto dall’Unione degli Studenti della città.

A Bari, come riporta La Repubblica, su impulso delle associazioni studentesche, si sta percorrendo un vero e proprio percorso verso il cambiamento e contro la discriminazione degli studenti alle prese con percorsi di transizione.

In una nota l’Uds ha specificato a chi viene aperta questa possibilità: “La carriera alias potrà essere richiesta da studenti maggiorenni e dalle famiglie degli studenti minorenni, inviando un e-mail all’indirizzo di posta istituzionale della scuola”.

L’impegno in questo senso da parte dell’associazione non si ferma qui, anzi. “In questi mesi abbiamo attivato percorsi diffusi all’interno delle scuole della Regione per contrastare i numerosi fenomeni di violenza e discriminazione. Crediamo sia necessario intensificare l’interlocuzione con l’Ufficio scolastico regionale sul tema dell’inclusività per mettere in campo tutti gli strumenti necessari”, queste le parole di Stefano Mariano, coordinatore dell’Unione degli studenti Puglia.

L’obiettivo dell’associazione? L’approvazione, a livello regionale, di una legge contro l’omobilesbotransfobia in quanto “urge ormai da tempo una risposta chiara dalle istituzioni sul tema dei diritti Lgbt+“.

Cos’è la carriera alias

La carriera alias offre a chiunque ne faccia richiesta l’opportunità di scegliere il proprio nome di “elezione di genere” e non quello con cui si è iscritti all’anagrafe all’interno dei documenti scolastici ufficiali: ad esempio nei quadri, nel libretto per le assenze e nel registro elettronico. In questo modo si evitano discriminazioni ai danni degli studenti interessati già alle prese con un percorso delicato ed episodi di misgendering che possono avere gravi conseguenze a livello psicologico.

Redazione

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