Categorie: Personale

Carriera docenti “vietata” alle insegnanti-madri?

Il capitolo più complesso (e anche il più contestato) del “Piano scuola” di Renzi e Giannini è certamente quello relativo alla cosiddetta “valorizzazione del merito”.

Molte delle critiche fin qui formulate ci sembrano però più di carattere generale (politico-ideologico) che non di contenuto.
I “non è giusto premiare il 66% e lasciare a bocca asciutta il restante 34” si sprecano anche se poi quasi nessuno se la sente di dire che neppure dare a tutti nella stessa misura (sia a chi lavora con scrupolo e coscienza sia a chi fa lo stretto indispensabile) va nella direzione della giustizia e della equità.
A noi pare che il punto di maggiore criticità sia legato alla reale applicabilità del progetto che Renzi e Giannini hanno in mente.
I nodi sono tanti, ne segnaliamo uno che da solo basterebbe già a costringere gli ideatori del progetto a ritornare sui propri passi.
Ora,nel documento “La buona scuola” si dice che si potranno ottenere gli “scatti di competenza” maturando crediti formativi, didattici e professionali che – a loro volta – sono ovviamente legati, in larga misura, alla effettiva presenza in servizio.
Per esempio si matura un credito professionale svolgendo il compito di collaboratore del dirigente o di funzione strumentale o ricoprendo altri incarichi analoghi.
Proviamo allora ad immaginare cosa può accadere ad una insegnante che decida di avere un figlio e di prendersene cura direttamente fino al compimento di un anno di età del piccolo.
I conti sono presto fatti: l’insegnante non avrà neppure la possibilità di mettere insieme i crediti necessari per “concorrere” alla quota del 66%.
Se poi quella stessa insegnante dovesse mai decidere di avere un secondo figlio, capiterà che per due trienni non potrà in nessun caso aspirare ad un aumento stipendiale.
Ma la Repubblica Italiana non dovrebbe tutelare famiglie e maternità?
Perché mai allora la donna che decide di “metter su famiglia” dovrebbe essere penalizzata?
Sarebbe interessante sapere cosa rispondono i politici, sempre pronti a pronunciare i soliti slogan triti, ritriti e inapplicati, sull’importanza della famiglia e sul ruolo decisivo delle donne nella società.

 

Reginaldo Palermo

Articoli recenti

Terza fascia Ata, tra le trenta scuole da scegliere si deve individuare la scuola destinataria dell’istanza

È importante ricordare che dalla fine del mese di maggio e per buona parte del…

05/05/2024

Adhd, come si diagnostica? Come creare strategie didattiche ad hoc e favorire l’inclusione? Ecco gli spunti per docenti

La diagnosi di ADHD si basa principalmente sull'osservazione clinica e sulla raccolta di informazioni da…

05/05/2024

Il bravo docente è quello che riesce mantenere alta l’attenzione degli studenti: come riuscire a farlo?

Mantenere alta l'attenzione e la concentrazione degli studenti in classe è una sfida cruciale per…

05/05/2024

Certificazione internazionale di alfabetizzazione digitale Eipass, prezzo e quale conseguire

Nel nuovo contratto scuola, firmato lo scorso 18 gennaio, al comma 10 dell'articolo 59 c'è…

05/05/2024

Scuola Futura, corsi per i docenti: formazione entro dicembre 2024, scegli il percorso più adatto

Il decreto ministeriale n. 66 del 2023 ha destinato 450 milioni di euro a favore…

05/05/2024

Elezioni CSPI: secondo Unicobas un’occasione importante per riaprire il dibattito sul tema della rappresentatività dei sindacati

A pochi giorni dalla data del 7 maggio, quando nelle scuole si voterà per rinnovare…

04/05/2024