ChatGpt si appresta a diventare uno strumento utile per la didattica. Gli studenti di oggi, ma ancor più quelli di domani lo utilizzeranno sfruttando tutte le sue potenzialità. Negli Stati Uniti molti insegnanti lo stanno facendo usare ai propri studenti, anche se ancora siamo all’inizio e certamente il suo sviluppo proseguirà.
Il sistema è gratuito nella versione 3.5 e si può provare per lo studio. ‘Il Sole 24 Ore’ elenca alcuni consigli per utilizzarlo al meglio.
Innanzitutto scrivere una richiesta chiara senza prompt vaghi o aperti che porterebbero a risposte irrilevanti o non utili. Si raccomanda poi di utilizzare un linguaggio naturale (e non troppo tecnico) poiché ChatGpt è progettato per comprenderlo. Serve poi pazienza. La prima risposta potrebbe essere errata, ma riprovando e fornendo un contesto più ampio, può arrivare quella corretta. La riprova è la richiesta di citare le fonti e verificare noi su Google.
Altri consigli per studiare sono quello di riassumere e spiegare il materiale di studio e di trasformarlo in un elenco puntato o semplificare il linguaggio. La semplicità è il punto forte del sistema, da qui la richiesta di alcuni “spiega questo concetto come a un bambino di otto anni”. E per memorizzare meglio c’è chi chiede di associare una canzone orecchiabile o spiegarlo con alcune domande.
Infine la scrittura. ChatGpt è in grado di dirci se la qualità del nostro testo è elevata o insufficiente, in modo da comprendere gli errori che si commettono.
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