Categorie: Personale

Chiamata diretta: ma i ds possono demandare tutto all’USR

Sono passate poche ore dalla pubblicazione delle Linee guida sulla chiamata diretta e già i dubbi sulle modalità della procedura si stanno moltiplicando.

Un primo problema riguarda le difficoltà derivanti dalla assenza dei dirigenti scolastici per ferie o per altri motivi.
Abbiamo già avuto modo di osservare che il colloquio fra dirigente e docente è una attività ad alta discrezionalità e per questo motivo sarebbe bene che venisse svolta personalmente dal dirigente (magari coadiuvato da un paio di docenti collaboratori); se il dirigente prevede di essere assente per il periodo in cui si devono chiamare i docenti dall’albo farebbe bene – a nostro parere – a delegare in modo puntuale il docente incaricato di svolgere l’intera procedura; non basta, secondo noi, incaricare il vicepreside, anche perchè è molto probabile che nella delega conferita a inizio d’anno, questo compito specifico non fosse espressamente previsto e indicato. In ogni caso è necessario che la delega sia molto circostanziata e contenga anche precise indicazioni operative.
Ma dal Ministero fanno osservare che il colloquio non è affatto obbligatorio (peraltro così dice la stessa legge), non solo ma va anche detto che la legge contempla anche il caso di “inerzia” da parte dell’istituzione scolastica e prevede che in tale situazione debba essere proprio l’Ufficio regionale a intervenire per assegnare i docenti alle scuole.
Quindi, se il dirigente scolastico non pubblica nel sito della scuola l’avviso previsto dalla legge, sarà l’Usr a provvedere alle nomine.
E’ tuttavia possibile che – in mancanza di una motivazione più che adeguata (assenza dovuta a malattia, per esempio) – questa inerzia possa costare al dirigente scolastico una valutazione negativa, con risvolti anche di natura retributiva.

Reginaldo Palermo

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