E Silvia Chimienti racconta: “ha dovuto votare anche la presidente Finocchiaro, che solitamente per prassi non partecipa alle votazioni, ma non ce l’hanno fatta ugualmente”.
E dunque “continuiamo la mobilitazione, non molliamo un secondo! Il Ddl va ritirato. Procediamo alle assunzioni su tutti i posti vacanti e disponibili attingendo già da quest’anno anche alle graduatorie d’istituto (con anno di prova dal valore concorsuale) e con un piano pluriennale risolviamo il problema del precariato definitivamente e senza discriminazioni. Di tutto il resto si potrà discutere serenamente e con calma nel Paese e in Parlamento nei prossimi mesi.”
Ma soprattutto leggiamo con acutezza dietro quello che può sembrare un benevolo rinvio della discussione del Ddl: “L’anno scolastico sta finendo: Renzi rimanda di 15 giorni per far approvare la riforma in piena estate quando l’attenzione mediatica sarà scemata”.
Attenzione quindi. La scuola è finita, ma tutti i docenti e gli operatori della scuola devono stare ancora col fiato sul collo del Governo. Non mollare, non abbassare la guardia un secondo: questa la parola d’ordine.
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