Categorie: Politica scolastica

Chimienti (M5S): “Inascoltati su problema precariato della scuola”

Nel suo profilo facebook la deputata del Movimento 5 Stelle Silvia Chimienti fa un excursus sul problema del precariato della scuola.

L’on. Chimienti torna indietro di 2 anni e ricorda che il M5S aveva presentato una mozione per impegnare il Governo ad assumere i precari abilitati con 36 mesi di servizio. La mozione a cui fa riferimento la deputata piemontese, prevedeva anche un piano di assunzioni per il personale ATA precario con 36 mesi di servizio. Nell’autunno 2014 oltre mezzo anno dopo la presentazione della suddetta mozione, arriva, annunciata e certa, la storica sentenza della Corte Europea sulla questione dei precari della scuola.

L’Italia viene condannata per la questione dell’utilizzo improprio dei precari della scuola, licenziati e riassunti in modo reiterato nel corso degli anni.
“Se il Governo avesse approvato la mia mozione due anni fa – scrive l’On. Silvia Chimienti – forse oggi non ci troveremmo in questa situazione di totale illegalità e di mancanza di tutela per i lavoratori della scuola”. In buona sostanza la deputata del M5S fa notare che l’azione politica del movimento è sempre stata di buon senso e prosegue nella stessa direzione.
Quindi nel suo post su facebook la Chimienti torna sulla questione precariato, sollevando un’accesa discussione tra i tantissimi abilitati all’insegnamento, che hanno anche i 36 mesi d’insegnamento e si trovano a dovere fare richiesta di partecipazione al prossimo concorso a cattedra. L’amarezza di questi docenti è evidente, in quanto pensavano di ottenere il ruolo senza dovere fare il concorso, ma entrando nello stesso modo in cui sono entrati i docenti neoassunti con le fasi B e C del piano straordinario di assunzioni.

C’è anche chi scrive commenti in cui rivendica che con l’abilitazione TFA un concorso è già stato di fatto sostenuto, e che pur non avendo servizio prestato come docente, è giusto non subire nuove selezioni concorsuali.
Intanto il concorso procede il suo iter e il 31 marzo scadono i termini delle domande di partecipazione, ma il problema, come sostiene l’on. Chimienti, poteva essere risolto abbondantemente prima.

Lucio Ficara

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