”Il costo sociale sarebbe ben più alto dei presunti benefici economici ricavati: le scuole paritarie, infatti non solo garantiscono un’occupazione significativa ma rappresentano un’opzione altrettanto importante per numerosi studenti e le loro famiglie, che non intacca in alcun modo la qualità della scuola pubblica. In un periodo di crisi generalizzata, imporre anche l’Imu ad istituti già in forte perdita potrebbe equivalere o alla loro definitiva chiusura, o a un aumento spropositato dei costi d’iscrizione, pesando ancor più sulle famiglie italiane”.
”Per questo mi auguro che il buon senso prevalga sulla demagogia e sul populismo, ricordando l’importanza nella società italiana del terzo settore e i benefici derivanti dal consolidamento e dall’esperienza di istituti da tempo presenti sul territorio, dei quali andare fieri e che non vanno demonizzati”.
”Il criterio discriminante per il pagamento dell’Imu dovrebbe essere la produzione di utili – conclude De Leonardis – altrimenti si tratterebbe di una imposizione insostenibile, che determinerebbe inevitabilmente il riversarsi sulla scuola pubblica degli insegnanti e del personale espulso, con un fin troppo prevedibile aumento dei disagi e delle disparità nelle attuali graduatorie”.
Per il prossimo venerdì 24 maggio, è stato proclamato uno sciopero relativo al comparto istruzione…
Sono passati 34 anni anni da quel famoso 17 maggio 1990 che cambiò la storia…
Anche per le iscrizioni al prossimo anno scolastico ai percorsi di istruzione degli adulti restano…
Non cessano le polemiche relative al giorno scelto dal Ministero dell'Istruzione e del Merito per…
Dirigenti scolastici e docenti possono richiedere anche quest’anno di essere assegnati, in posizione di comando,…
Anche per il prossimo anno scolastico, restano confermate le regole già vigenti negli scorsi anni…