Uno schema, scrive Avvenire, non adatto all’allocazione di un bene strategico come la formazione scolastica, dove tanto il mercato quanto lo Stato appaiono inefficienti rispetto a transazioni caratterizzate da ‘asimmetrie informative’.
Restituendo libertà di scelta alle famiglie, il buono scuola rappresenterebbe inoltre una carta di ‘liberazione’ per i più bisognosi, senza peraltro contravvenire al dettato costituzionale.
E cita il giornale cattolico don Luigi Sturzo: «Finché la scuola in Italia non sarà libera, neppure gli italiani saranno liberi; essi saranno servi, servi dello Stato, del partito, delle organizzazioni private o pubbliche di ogni genere […]. La scuola vera, libera, gioiosa, piena di entusiasmi giovanili, sviluppata in un ambiente adatto, con insegnanti impegnati nella nobile funzione di educatori, non può germogliare nell’atmosfera pesante creata dal monopolio burocratico statale».
Entro un mese gli istituti scolastici dovranno esprimere osservazioni e suggerimenti sull'affidamento dei contatti di…
“Le gravissime affermazioni del Generale Vannacci sul trattamento da riservarsi a persone con disabilità non…
C'è una soddisfazione bipartisan per la candidatura fatta da Forza Italia per le prossime elezioni…
Molte volte il ministro Valditara ha dichiarato di voler ridare dignità ai lavoratori della scuola.…
Del personale Amministrativo, Tecnico e Ausiliario (ATA) si parla solo in termini di efficienza e…
Il vicepremier Matteo Salvini, leader della Lega, ha presentato oggi a Roma, al Tempio di…