Si avvicina la fine della scuola e per i ragazzi soprattutto più piccoli ci sarà più tempo per dedicarsi allo svago, non senza dimenticare i compiti.
Lo scorso anno fece scalpore la lettera scritta dal padre di un bambino che aveva vietato al figlio di fare i compiti: una scelta condivisa con la madre per dare alla sua creatura la possibilità di passeggiare, di andare in campeggio o perfino fare del bricolage. Il dibattito si è acceso e a poche settimane dalla conclusione delle lezioni il problema torna d’attualità.
Il libro di Massimo Birattari, edito da Rizzoli, in vendita dal 1 giugno propone ai ragazzi 27 idee per divertirsi e scoprire un sacco di cose: non è un invito a boicottare maestri e professori, ma è un metodo alternativo per imparare anche quando si ha poca voglia.
Dunque per favorire il consolidamento dell’apprendimento e garantire la base per un pronunciato senso di responsabilità perché non “cucinare con i nonni” o “indovinare e disegnare le bandiere”, “fondare un giornale”, “imparare una canzone in inglese”, “mettersi nei panni di un animale”: così ci sarebbe spazio per matematica, storia, geografia e anche in inglese. Giocando si impara, si potrebbe dire.
{loadposition carta-docente}
Il prossimo 17 maggio saranno pubblici gli esiti della mobilità docenti di ogni ordine e…
Ormai nella scuola siamo di fronte ad una emergenza dopo l’altra, non è ancora chiusa…
In merito alla ricontrattualizzazione dei Collaboratori scolastici Pnrr e Agenda Sud si è creato è…
I giovani per affermarsi non devono solo conoscere la teoria, ma anche la pratica: per…
Riceviamo e riportiamo la nota della Uil Scuola Rua relativa all'organico del personale Ata per…
A distanza di ben nove anni dall'ultima volta, martedì 7 maggio, dalle ore 8 alle…